Dichiarazione dell’assessore alla Cultura del Comune di Rieti, Gianfranco Formichetti: “In riferimento ad alcune polemiche ed interventi apparsi in questi giorni, relativamente all’opera dell’artista Alberonero, mi preme precisare che l’installazione di piazza Cesare Battisti fa parte del progetto dell’Agenzia culturale ‘The Uncommon Factory’ TRAME-TRACCE DI MEMORIA, vincitrice insieme ad altre quattro del Bando Regionale ABC (Arte, Bellezza, Cultura), che ha riservato a Rieti una serie di iniziative svolte per un anno e mezza presso l’atelier del Museo Archeologico. In particolare TRAME ha realizzato corsi di fotografia, convegni , mostre e ha dato vita alla realizzazione di murales che hanno coniugato l’arte antica del nostro territorio con le tecniche moderne. Sono stati realizzate opere presso il Palazzo di Giustizia, sulle pareti della Camera di Commercio, nel chiostro del Museo Archeologico e a Sant’Elia lungo il Cammino di Francesco. Per la scelta dell’installazione di piazza Cesare Battisti riporto quanto scritto da Annalisa Ferraro curatrice del progetto: ‘Il Belvedere di piazza C. Battisti è risultato essere idoneo ad ospitare temporaneamente l’installazione progettata dall’artista per Rieti, per il suo essere un luogo in grado di porsi al centro di un contesto storico-artistico e paesaggistico incredibilmente valido e stratificato. […] PILA, con il suo mostrarsi apparentemente intangibile ed incorporea, si farà evocazione della forte spiritualità che pervade la città di Rieti, ricordando continuamente il suo essere stata il fulcro del cammino di Francesco […] Il belvedere potrà, anche grazie all’installazione dell’opera, rafforzare il suo ruolo di spazio dedicato alla contemplazione, all’osservazione della storia cittadina e della sua natura “. Mi permetto di aggiungere che gli artisti che hanno lavorato per le iniziative suddette sono tutti di livello internazionale, basta andare su internet e vedere i nomi di Ozmo, Neve, Ale Senso, Alberonero. Non entra sul piano del gusto personale, mi permetto, da vecchio insegnante, di rimandare alla lettura di Gillo Dorfles, “Le oscillazioni del gusto””.
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