(di Christian Diociaiuti) Scatta l’operazione trasparenza sull’università. L’Amministrazione Cicchetti in una conferenza stampa online presieduta dal sindaco Antonio Cicchetti e dal vice Daniele Sinibaldi, ha illustrato gli investimenti fatti recentemente e i debiti saldati nei confronti di un consorzio, come quello della Sabina Universitas, in cui è socio di maggioranza relativa (oltre il 40%) come la Fondazione Varrone (anch’essa al 40%). In sostanza: l’Amministrazione Cicchetti dal 2017 sull’Università ha investito 1,7 milioni, pagando anche 660mila euro di debiti “lasciati dall’amministrazione precedente” dicono in coro Cicchetti e Sinibaldi. Altri 160mila euro “sono in pagamento” , c’è una questione burocratica ma i soldi sono partiti e arriveranno presto dice Sinibaldi. Altri 220mila saranno pagati in seguito.
“Sull’università si è favoleggiato che Comune non potesse dare supporto all’avvenire di questa realtà per noi irrinunciabile. Rieti non può fare a meno di questa istituzione. Non sia il gioiello di Comune e Fondazione, ma di una città intera che affida a questa istruzione le sorti del proprio avvenire” dice Antonio Cicchetti, tirando in ballo anche la questione degli altri soci. “Ci sono questioni che vanno recuperate – dice Sinibaldi, investito della questione università direttamente dal primo cittadino – come il rapporto con ordini professionali e rappresentanti del mondo economico. Senza dimenticare il grande apporto di Asl e Camera di Commercio”.
“Diamo il via a un’operazione trasparenza. Anche qualcuno tra i nostri amici ci aveva messo in discussione il nostro impegno. Abbiamo pagato quello che dovevamo pagare per oltre 500mila euro e investito sull’università, includendo anche i ratei di partecipazione al consorzio per un valore globale di oltre 1,5 milioni. Non si dica più che ci defiliamo, pensiamo anche a nuovi sbocchi” continua Cicchetti. L’Amministrazione Cicchetti vanta di aver “ridotto la spesa di circa la metà mantenendo gli stessi corsi e stessa offerta formativa, pagando i debiti lasciati dai predecessori e pagando la partecipazione del consorzio”.
Dunque si alleggerisce il peso dell’indiscrezione di veder liquidato il consorzio: “La riforma consortile dev’esser fatta – dice Sinibaldi – è notorio che non sia la forma più adatta per gestire questa realtà. Ma da qui a liquidare ce ne passa”. Per Cicchetti, semmai “bisogna procedere ancora al risanamento e pensare al subentro di altri soggetti”; questi dunque gli obiettivi assieme alla nomina di un presidente e di un CdA, “all’ampliamento dell’offerta formativa e il proseguimento dell’opera di risanamento e riduzione costi”.
E sulle strutture per l’ateneo, è tutto in capo alla Provincia? “Ho avuto rapporti significativi con Legnini – dice Cicchetti sul commissario alla ricostruzione – a lui ho fatto osservare che di fronte alla spesa per tanti edifici esagerata come i 13 milioni per il Marconi, con molti meno soldi si potrebbe ricavare uno spazio per l’Università. Con 4-5 milioni si potrebbero adattare degli spazi straordinariamente significativi condannati a inesorabile declino. Parlo dell’ex ospedale civile, che immagino come albergo per gli studenti. Non credo sia idea folle”.
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