(p.c.) In attesa della firma – che dovrebbe arrivare oggi – del nuovo Docm da parte del presidente del consiglio Giuseppe Conte, arriva in nottata quella che sembra una conferma della misura che obbliga la chiusura di ristoranti, bar, gelaterie e pasticcerie alle ore 18 nei giorni feriali. Al termine della riunione tra il premier Conte, i capi delegazione e il ministro Francesco Boccia, il governo non avrebbe cambiato linea su una delle misure del Dpcm in dirittura di arrivo più contestate dalle Regioni e su cui il confronto è stato acceso tutta la notte, con gli enti a chiedere di posticipare la chiusura a dopo cena. In queste ore si sta discutendo sulla possibilità di consentire ai ristoranti di restare aperti la domenica a pranzo.
Restano le altre norme anticipate ieri, a cui si aggiungono altri dettagli. “Le attività commerciali al dettaglio si svolgono a condizione che sia assicurato, oltre alla distanza interpersonale di almeno un metro, che gli ingressi avvengano in modo dilazionato e che venga impedito di sostare all’interno dei locali più del tempo necessario all’acquisto dei beni” si legge nella bozza. Nessuna modifica agli orari, dunque, per i negozi.
Per il nuovo Dpcm, inoltre, si può “svolgere attività sportiva o attività motoria all’aperto, anche presso aree attrezzate e parchi pubblici, nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività” mentre resta vietato sport di contatto amatoriale. Ok a quello professionistico mentre quello dilettante deve rispondere a questo passaggio: “Gli sport di contatto sono vietati – salvo che per le competizioni professionistiche nonché dilettantistiche di livello nazionale – a livello dilettantistico”.
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