“CGIL Roma e Lazio, CISL Lazio, UIL Lazio, e le rispettive categorie della scuola, sono preoccupati per l’impennata dei contagi e dei ricoveri negli ultimi giorni. I dati ci dicono che siamo di fronte ad una seconda ondata. Per questo crediamo che sarebbe necessario bloccare l’espletamento delle prove concorsuali della scuola almeno fino alla cessata emergenza pandemica da coronavirus. Lo stesso presidente della Regione Lazio, ha affermato che servono regole e senso di responsabilità perché sta a noi tutti avere atteggiamenti responsabili. Per adesso all’interno della scuola si stanno facendo sforzi enormi per contenere il contagio, nonostante le preoccupazioni delle famiglie che mandano i propri figli a scuola. A rendere ancora più complicata una situazione già di per se complessa e difficile sarà il concorso per titoli ed esami riservato ai docenti già titolari, da almeno tre anni, di contratti a tempo determinato. Nella Regione Lazio si parla di 9.600 candidati distribuiti su 70 scuole, con un massimo di 14 concorrenti per ciascun laboratorio o aula”: lo scrivono i segretari generali di CGIL Roma e Lazio, CISL Lazio, UIL Lazio, Michele Azzola, Enrico Coppotelli e Alberto Civica.
“Questa enorme mole di persone che corrisponde ad un comune medio piccolo si sposterà da un comune ad un altro, da una provincia all’altra, nella speranza di maggiori “chances”, coinvolgendo nelle procedure centinaia di componenti delle commissioni, gli addetti alla vigilanza individuati tra il personale scolastico ed infine gli addetti alla sanificazione dei locali e delle attrezzature tecnologiche necessarie, implementando così le possibilità di entrare in contatto con altri possibili contagiati. CGIL CISL e UIL già da tempo hanno denunciato questa situazione organizzando sit in e flash mob sotto le prefetture di Frosinone, Latina, Viterbo, Rieti e Roma, chiedendo di bloccare la prova concorsuale non solo per la probabile esposizione al contagio ma anche perché moltissimi di insegnanti precari sono attualmente in quarantena, in malattia con sorveglianza sanitaria e in isolamento fiduciario e per questo impossibilitati a partecipare all’unica occasione di stabilizzazione che gli si presenta dopo anni di precarietà. I dati infatti ci dicono che nel Lazio allo stato attuale abbiamo 848 casi positivi tra gli studenti, 149 tra i docenti, poi 47 positivi tra collaboratori e presidi. In una riunione recente all’ufficio scolastico regionale abbiamo proposto alcune soluzioni che potrebbero essere adottate come la stabilizzazione dei precari tramite una prova orale e la valutazione dei titoli dei docenti con tre anni di servizio che garantirebbe in tempi brevi la copertura delle cattedre e la continuità didattica. Inoltre abbiamo chiesto di stabilizzare su sostegno tramite prova orale i docenti specializzati ossia quel personale già selezionato per garantire la continuità didattica agli alunni con disabilità e l’avvio di percorsi abilitanti a regime per tutti e in particolare per i docenti con 3 anni di servizio” concludono i segretari generali di CGIL Roma e Lazio, CISL Lazio, UIL Lazio, Michele Azzola, Enrico Coppotelli e Alberto Civica.
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