“Studenti dell’Epn a Ragioneria, perché la scuola non è stata chiusa anche per loro?” | LA LETTERA

“Sono la madre di una studentessa del 3G del liceo linguistico dell’Istituto Elena Principessa di Napoli, le condizioni in cui versa la medesima scuola sono, come ben sappiamo, agghiaccianti, oltre a non aver fatto nulla in tutti questi anni per dare una sede dove poter studiare, ad oggi ci ritroviamo con l’ulteriore problema sanitario che sta facendo emergere una situazione andata oltre l’immaginabile. I ragazzi già costretti alla didattica integrata e alle lezioni pomeridiane sono dislocati in varie sedi e oggi quelli distaccati presso Ragioneria si sono trovati a passare più di un ora fuori sotto il temporale, perché presso l’istituto tecnico economico (preventivamente chiuso, a differenza  della sede di mia figlia anche se dislocata negli stessi locali) si stava svolgendo la sanificazione per i casi di positività al covid19 e l’aria all’interno dell’edificio non era respirabile. Perché al contrario di ragioneria la nostra scuola non è stata chiusa visto che si trova negli stessi locali e soprattutto, perché noi genitori di tutto ciò non siano stati avvertiti? Molto di noi sono andati a riprenderli ma molti studenti vengono da fuori e quindi costretti a stare in classe con finestre aperte e un’aria irrespirabile. Mi chiedo come si può andare avanti così. Chi deve rispondere di tutto ciò.  L’istruzione è un diritto e va fatto in locali consoni (che a questo punto non credo arriveranno mai) e in sicurezza. E possibile che ad oggi si debba accettare tutto senza poter fare nulla per il bene dei nostri ragazzi? Che Italia gli stiamo lasciando se anche il diritto allo studio è stato calpestato e massacrato.  Silvia Galli”- lo scrive una lettrice a RietiLife.

Foto: RietiLife ©

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