Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una lettrice che racconta alcuni episodi incresciosi e probabilmente legati anche a diverse segnalazioni che abbiamo fatto in questi giorni sul nostro sito.
Scrivo al giornale per raccontare una vicenda che è capitata sabato scorso a mio padre settantasettenne. Mentre stava attraversando sulle strisce pedonali di Piazza Marconi, un giovane in evidente stato di alterazione si è lanciato verso di lui con le braccia aperte, lo stava per travolgere quando all’ultimo momento lo ha schivato sputandogli, o sbavandogli, sopra ad una spalla; trovarsi della saliva sulla giacca in un periodo di allerta Covid, dove è obbligatorio per chiunque indossare la mascherina, non è ammissibile.
Delle persone che hanno assistito alla scena hanno riferito a mio padre che quel ragazzo non è la prima volta che ‘disturba’ la gente, fortunatamente subito dopo l’accaduto ha incontrato le Forze dell’Ordine che hanno cercato di tranquillizzarlo. Pure io qualche settimana fa sono dovuta intervenire per mandare via un ragazzo che stava danneggiando la mia vettura parcheggiata vicino casa, all’inizio di Via Angelo Maria Ricci, ma ora non stiamo parlando di un’automobile, un oggetto che può essere sostituito, ma di una persona unica nel suo genere! Queste parole sono lo sfogo di una figlia e cittadina preoccupata, quello che è capitato può sembrare di poco conto ma se mio padre fosse caduto e se avesse sbattuto la testa? So bene che con i ‘se’ e con i ‘ma’ non si può valutare nessuna vicenda ma stare muti non aiuta né gli altri cittadini né tutti quegli organi competenti in materia di ordine e sicurezza che così possono aggiungere un altro ‘tassello’ in un puzzle chiamato: ‘cercasi tranquillità e sicurezza a Reate’. Grazie, Dalia Iarussi.
Foto: RietiLife ©