“All’esito delle indagini eseguite nelle ultime 24 ore non si registrano nuovi soggetti positivi al test Covid 19. Sono 239 i contatti in sorveglianza domiciliare. 23 i soggetti usciti dalla sorveglianza domiciliare. Si registrano 2 guariti: una donna e un uomo di Antrodoco. Totale positivi in provincia di Rieti: 134 Nelle ultime 24 ore, presso il drive in della Asl di Rieti sono stati eseguiti 51 tamponi” scrive Asl.
“Oggi, fortunatamente, nella nostra provincia non si registrano nuovi casi di positività al Covid 19. Una buona notizia che non deve però farci abbassare la guardia, visto l’andamento crescente della curva epidemica e dell’Rt, l’indice di trasmissibilità del contagio. Nonostante i numerosi appelli al senso di responsabilità e al rispetto delle misure di sicurezza emanate, che in questi mesi come Azienda Sanitaria Locale ci siamo permessi di ripetere, al solo scopo di sensibilizzare tutti i cittadini, di tutte le età, dobbiamo purtroppo constatare, anche rispetto ad alcune segnalazioni, il ripetersi di situazioni che non fanno che modificare, aggravandolo, il quadro epidemiologico locale. Mancato rispetto del distanziamento fisico con assembramenti diffusi, mancato rispetto dell’uso della mascherina, nonostante sia in vigore proprio da ieri l’obbligo di utilizzo, all’aperto e in qualsiasi ora della giornata. Se queste misure non verranno adottate da tutti, il rischio, come abbiamo più volte sottolineato, è quello di tornare ad una situazione emergenziale con un numero di casi elevato e il ricorso all’assistenza ospedaliera. I segnali di un aumento progressivo della trasmissibilità del virus, non è data infatti soltanto dal numero dei positivi, ma anche dai ricoveri per Covid (10 in tutto i degenti in cura presso l’Unità di Malattie infettive dell’ospedale de’ Lellis), dalla recente riapertura del reparto Covid con 11 posti letto dedicati e dalla riattivazione di 2 posti letto dedicati presso l’Unità di Terapia intensiva. Evitare di tornare alla situazione della scorsa primavera, non è pertanto un auspicio ma una priorità di salute pubblica a cui non si può derogare”.
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