(da comunicato della Guardia di Finanza) A seguito di complesse indagini di Polizia Giudiziaria eseguite dai finanzieri del gruppo Rieti, guidati dal Maggiore Flavia Vitali, è stata individuata un’associazione a delinquere i cui responsabili sono risultati essere due fratelli del Centro Italia, entrambi residenti in uno Stato estero, annoverabile tra i cosiddetti “paradisi fiscali”. I soggetti individuati, amministratori di fatto di società operanti nel settore della compravendita di spazi pubblicitari, in particolare, sono riusciti, grazie all’utilizzo di prestanome italiani, a gestire compagini sociali con sedi legali a Milano e Roma, tramite le quali è stato posto in essere un complesso sistema di frode, teso al riciclaggio internazionale di somme frutto di evasione fiscale.
Nello specifico la frode è consistita nell’emissione di fatture per operazioni inesistenti da parte di società “cartiere”, al fine di annullare quanto dovuto all’Erario, sia ai fini Iva che ai fini Ires. Parte dei proventi illeciti così realizzati sono stati oggetto di attività di riciclaggio internazionale per € 19.580.593 nel periodo 2015 – 2020. Nel complesso, le Fiamme Gialle reatine sono riuscite a segnalare all’Autorità Giudiziaria un’evasione ai fini dell’Imposta sul Reddito delle Società per € 5.337.978 ed ai fini dell’Iva di € 6.810.369. Tra prestanome e società, anche realtà e persone con base a Rieti che sostenevano i due fratelli.
Le indagini sono state svolte anche avvalendosi della cooperazione internazionale di polizia e della collaborazione con gli Asset Recovery Offices degli altri Paesi europei coinvolti, dato che le condotte criminose poste in essere dall’associazione a delinquere individuata, hanno avuto un carattere transnazionale, avendo interessato anche vari stati esteri. L’operazione delle Fiamme Gialle, sviluppata secondo il dispositivo operativo del Corpo nell’ambito del contrasto all’evasione, all’elusione e alle frodi fiscali, è stata condotta trasversalmente sotto il profilo amministrativo-tributario e penale, così da garantire l’aggressione dei patrimoni costituiti illecitamente ed assicurare l’effettivo recupero delle somme frutto delle condotte criminose costituenti il reato presupposto a quello del riciclaggio. L’incisiva azione posta in essere ha la finalità di tutelare le imprese sane che, pur nel periodo di estrema difficoltà dovuto alla pandemia, continuano ad operare sul territorio nazionale ed internazionale nel rispetto della legge, costituendo un cardine imprescindibile del sistema Paese.
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