Foto: Emiliano GRILLOTTI ©
(ch.di.) “Era meglio una mazzata”. “Che bello, torniamo in classe: ero stanca di non avere impegni”. “Temo la prof d’inglese”. “Mio figlio inizia le medie, è spaventato”. Sono solo alcune risposte che studenti (e non solo) hanno dato sulla nostra pagina instagram (@rietilife) al sondaggio sulla ripartenza delle scuole. Dopo il rinvio in larga parte della provincia e in tutta la città, con lo spostamento della prima campanella dal 14 al 24 settembre, si è tornati in classe.
Campanella a Cittaducale, Antrodoco e tante altre zone della provincia. Campanella anche in città, dall’asilo alle superiori passando per elementari e medie. Studenti sorridenti, ma anche incuriositi, preoccupati, sollevati. Un ricettacolo di emozioni nei cortili delle scuole. C’è chi inizia un nuovo corso, chi rivede i compagni e i docenti dopo oltre 7 mesi, tornando a condividere con loro le mattinate di lezione in presenza dopo tanti giorni davanti a un pc o tablet per la didattica a distanza. Saranno mattinate, ma anche pomeriggi: come nel caso del Pedagogico, dove a lezione si va pure dopo pranzo per tamponare la carenza di aule e permettere rotazioni e distanziamento. Una scelta molto discussa su vari fronti: il tempo per lo studio e le attività extra, gli spostamenti per chi viene da fuori città e così via.
Una giornata comunque particolare. Prof, dirigenti scolastici e personale, hanno accolto gli studenti fuori dalle scuole. Chi non aveva la mascherina, l’ha ricevuta dalla scuola insieme a un benvenuto. Banchi distanziati, prof con visiere o mascherine, personale idem. Gel all’ingresso, cartelloni con le norme da rispettare. E ancora: per i più piccoli colazioni confezionate, bustine dove riporre la mascherina e altre regole per ridurre al minimo il contagio.
“Se ci scappa un positivo, sapete quante volte dovremo restarcene a casa?” dice una studentessa ancora su instagram, sottolineando un problema reale e alzando il velo sui protocolli che, vuoi o non vuoi, andranno rispettati per limitare il contagio e con cui, per forza, bisognerà misurarsi in un’epoca strana. C’è chi dice che con gli alt, le quarantene, i positivi in classe si dovrà convivere. Vero, ma anche l’attenzione non è da sottovalutare. E pure con quella val la pena convivere.
RietiLife, stamattina, con i suoi fotografi, ha documentato l’entrata in classe allo Jucci, alla Minervini-Sisti, alla Marconi, alla Merini di Campoloniano e ai Geometri. Buona scuola a tutti!