(dal Corriere di Rieti) L’emergenza Covid non ha ridotto il numero degli iscritti alla Sabina Universitas ma, in ragione della minor capacità contributiva di molte famiglie, ha visto ridotta – su decisione del consiglio di amministrazione de La Sapienza del 21 luglio scorso – la tassazione a carico degli studenti per l’anno accademico 2020/2021. Gli universitari pagheranno infatti solo la tassa regionale per il diritto alla studio, al momento della immatricolazione o dell’iscrizione, dell’importo di 140 euro: ciò per effetto della estensione della no tax area, prevista dal decreto ministeriale 234 del 2020, agli studenti con Isee fino a 24mila euro e non più a 20mila.
E’ questa la prima di una serie di agevolazioni, come quella destinata a chi si iscrive a partire dal secondo anno fuori corso o quella, già prevista, del bonus famiglia con riduzioni per tutti i componenti del nucleo familiare iscritti alla Sapienza. Una buona notizia che si aggiunge all’altra, quella, dicevamo, legata al trend delle domande ai corsi proposti dalla Sabina Universitas, che coprono abbondantemente i posti disponibili, assegnati dal Miur. Il corso, ad esempio, di ingegneria in lingua inglese, a numero programmato, l’unico di questo genere attivato dalla Sapienza, che ha visto quest’anno ben 1.200 predomande da parte di stranieri – soprattutto indiani, bangladesi, pakistani e cinesi – per 90 posti disponibili, il che vuol dire un lungo lavoro di scrematura da parte di chi è chiamato a valutare i requisiti dei candidati in vista del test di idoneità e della partenza del corso, fissata per il 21 settembre, che sarà in Dad (didattica a distanza), almeno per le prime settimane. Ci sono poi i corsi delle professioni sanitarie, sempre della Sapienza: quello di infermieristica, con cento posti a disposizione; tecniche di laboratorio medico con 12 posti; tecniche di radiologia medica per immagini e radioterapia con 8 posti e tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro con 24 posti a disposizione, per un totale di 142 posti disponibili. “Anche in questo caso, come per ingegneria in lingua inglese, le domande superano abbondantemente i posti a disposizione della Sabina Universitas” dice Sara Ferri, coordinatrice dei corsi di laurea, che annuncia una novità: “Quest’anno i test di accesso sia per la facoltà di medicina (che non riguarda la Sabina Universitas, ndr) che per i corsi professionalizzanti si terranno nella nostra sede universitaria, all’istituto per Geometri di via Ricci”.
Per la prima i test – sostenuti anche da 186 ragazzi residenti nel Reatino – si svolgeranno domani, mentre per i corsi delle professioni sanitarie la data è fissata per l’8 settembre. Dunque, nessun calo nelle iscrizioni alla Sabina Universitas, che confermano il trend degli anni scorsi nell’ateneo reatino che al momento conta 850 studenti. Numero nel quale vanno ricompresi anche quelli del corso – che non è a numero chiuso – di Scienze della montagna, dipendente dall’università viterbese della Tuscia e le cui iscrizioni si chiuderanno a novembre prossimo. Bello sarebbe se Rieti riuscisse ad esprimere altri corsi universitari, con una connotazione specifica tale da diventare unica – come nel caso di ingegneria in lingua inglese -nel panorama regionale e non solo.
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