Sebastiani, Casanica e Calabrese contro Boncompagni: “Politica & Sanità: per qualcuno è andato davvero tutto bene”

Dura nota dei consiglieri comunali Andrea Sebastiani, Giosuè Calabrese e Roberto Casanica contro Antonio Boncompagni. La pubblichiamo.

“Andrà tutto bene, scrivevamo alle finestre nei primi giorni della pandemia: ma davvero è andata così, ci chiedevamo alcune settimane fa, di fronte alla debacle della sanità locale e all’assordante silenzio della politica a riguardo? Ebbene sì, a qualcuno è andata davvero bene. Il 3 agosto, sull’albo pretorio della Asl, è uscito l’esito dell’avviso pubblico per il conferimento di incarico di direttore del Distretto 1 Rieti-Antrodoco-S.Elpidio: incarico che si è aggiudicato il dottor Antonio Boncompagni. Non un omonimo ma proprio quell’Antonio Boncompagni che il giorno stesso si era dimesso da consigliere comunale per “sopraggiunti rilevanti impegni professionali”, con i ringraziamenti ufficiali della Lega Salvini Premier “per l’impegno profuso nella propria attività amministrativa”.

E pensare che buona parte della più recente attività consiliare Boncompagni l’aveva spesa – in sinergia con il gruppo consiliare della Lega – nella dura e argomentata contestazione della gestione della sanità locale e contro l’attuale direzione della Asl. Giusto un anno fa  Boncompagni – di fronte al ventilato smantellamento del centro trasfusionale e ai dati della mobilità passiva – insieme al gruppo consiliare della Lega – chiese un consiglio comunale straordinario sulla sanità, preceduto dai lavori della commissione sanità, di cui è rimasto a verbale e nelle cronache lo scontro frontale tra lui e il direttore generale, la D.ssa D’Innocenzo, la stessa che ha poi deliberato il conferimento dell’incarico allo stesso consigliere dopo aver bandito un concorso pubblico (sic!). Non soddisfatto della tiepidezza – per usare un eufemismo – del sindaco Cicchetti, che non mosse un dito contro la Direzione Generale e a favore del suo delegato, Boncompagni rimise la delega sulla Sanità inveendo contro il management aziendale e contro lo stesso Cicchetti, reo, a suo dire, di essere troppo supino alla D’Innocenzo e convocò, in unanime accordo con i suoi colleghi di partito, una conferenza stampa per chiedere al presidente della Regione Nicola Zingaretti e all’assessore Alessio D’Amato, per il tramite del Sindaco, di venire a riferire in consiglio sulle reali prospettive della sanità reatina. Fino a quel momento la Lega minacciò di non partecipare più ai successivi consigli comunali. In meno di un anno è cambiato il mondo, ma evidentemente neanche il coronavirus è riuscito a intaccare il malsano rapporto tra sanità e politica: un rapporto non giocato – come si dovrebbe – per la migliore tutela della salute dei cittadini ma a beneficio di personalissimi interessi.

Cosa mai è potuto accadere per arrivare ad un simile capovolgimento delle parti? Ce lo dica la politica: magari il centrosinistra, a cui risponde la sanità su scala regionale e locale. Oppure il centrodestra, che avrebbe dovuto fare se non l’oppositore almeno il controllore, ma che eccezion fatta per qualche temerario ha osservato un ossequioso silenzio rispetto alla gestione dell’emergenza sanitaria. Non lo direbbe a noi, ben inteso, ma lo direbbe a quei cittadini che nel giugno 2017 hanno creduto alle promesse dell’attuale Sindaco, votandolo, e che vorrebbero sapere chi e cosa è rimasto di quel programma elettorale.

Foto: RietiLife ©

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