(di Christian Diociaiuti) Nell’anno calcistico più strano, quello che vedrà giocare una finale di Champions a fine agosto, c’è qualcosa di ancora più desueto, semmai lo si possa anche solo immaginare dopo tutte le vicissitudini in una C stroncata dalla pandemia. Quel qualcosa è il Rieti che dopo la retrocessione dai pro riprende in D. Campionato al via a fine settembre, ma nuova stagione che riparte a sei mesi di distanza, da quell’inizio marzo in cui il Rieti vinse con la Viterbese per poi non scendere mai più in campo e ritrovarsi, da ultima, retrocessa d’ufficio. Sarà cambiato qualcosa da quel silenzioso caos che da qualche tempo attanaglia uno Scopigno sempre più in balia di incertezze, programmazione assente e figuracce? Diamo tempo alla squadra di riunirsi e facciamo passare qualche giorno per tratteggiare la nuova stagione. Ma le premesse non sono buone.
ZERO COMUNICAZIONE – Se non fosse per quei pochi operatori della comunicazione che ancora fanno del Rieti una missione più che un lavoro (manco fossero dei sacerdoti), dalle “segrete” lamiere del Centro d’Italia, buie come cripte, sapremmo poco. Di notizie ufficiali manco a pagarne. E allora affidiamoci a quel che trasuda dallo Scopigno, che è meglio di niente. Come ampiamente annunciato da RietiLife nei giorni scorsi (leggi) in questa settimana in arrivo ci si mette in moto. Domani, intorno alle 10 staff e giocatori sono attesi allo stadio. Ci si annusa – a distanza, in realtà allo stadio non si potrà entrare se non con la misurazione della febbre e con un’autocertificazione – e ci si conosce. Campolo “stringerà la mano” a qualche altro giocatore e membro dello staff che non ha avuto la fortuna di incontrare nella sua visita dei giorni scorsi. Mercoledì i test sierologici; poi qualche giorno tra Scopigno, Gudini e poi tutti verso Leonessa. Tutti, sì. Ma chi? Una lista di convocati non c’è. Ma guai a dirlo, si rischiano le ire. Perché in fondo segnalare che un club di D non ha una lista di convocati a poche ore dal raduno, è peccato mortale. Li diramano i club di Prima categoria, Promozione ed Eccellenza. In D, a Rieti (capoluogo di Provincia, fino a ieri tra i professionisti), no. A quanto risulta alla chiamata risponderanno Tirelli, che si è legato ancora – per amore vero della città e delle persone che la animano – al club, assieme a Tiraferri, un altro che Rieti la ama tanto ed è di casa. Risultano, poi, una manciata di juniores della squadra Nazionale dello scorso anno che Lorenzo Pezzotti (sarà vice, altro spiraglio di luce, ma su di lui non c’è l’ufficialità) ha tirato su tra mille difficoltà. E poi? E poi c’è un mercato da fare. Ma chi vorrà venire a Rieti?
BUDGET STRETTINO – Sì, perché il budget è strettino. Anche qui, a quanto filtra, per la squadra ci sono 150-170mila euro. Pochini anche per la D, pochissimi per un girone come quello sardo-laziale che è una piccola C. Ma tanto viene stanziato, in attesa degli sponsor (?) e in attesa di un piano per rientrare dal debito di circa un milione che Curci vuole ripianare. In quella cifra è compresa anche una fidejussione da reincassare ma quella, assieme a qualche altro soldo e alle vendite di Maistro e Gondo (per i quali non ci sono bonus a favore del Rieti qualora Lotito e Fabiani li portassero in A o li vendessero a club importanti), arriverà dilazionata nel corso della stagione. Non proprio la manna dal cielo per un Rieti che con probabilità ci farà vivere un’annata di rincorsa. A Campolo ci affidiamo con grande fiducia: della sua integrità morale e delle capacità tecnico-tattiche si dice un gran bene, spiraglio di luce dentro le stanze buie di piazzale Veterani dello Sport. In quanto a staff abbiamo detto in passato: potrebbe tornare Giancarlo Palma in segreteria (domani lo vedremo allo stadio, dovrà confrontarsi con Schilirò che fa le veci di Curci) e quasi sicuramente qualche altra figura, di campo e dirigenziale, che negli anni abbiamo apprezzato a cui abbiamo detto grazie. Manca, però, di capire di più sulle figure che hanno lavorato in questi ultimi tempi (durissimi) e su quelle che vengono accostate (e che di fatto già lavorano) al Rieti: il diesse-dg (Di Santo), il responsabile marketing, l’ufficio stampa e via discorrendo. Dai, c’è tempo: in fondo il ritiro inizia solo domani.
GIRONE – Le squadre al via in D sono ufficialmente 161, ma si dovrebbe arrivare a 164. Tecnicamente, 8 gironi da 18 squadre e uno da 20. Entro i primi giorni di settembre la Lnd dovrà dare un volto all’Interregionale, in termini di gironi e calendario. Noi ci affidiamo a una previsione di Notiziario Calcio: Rieti nel “suo” girone G, quello sardo-laziale e senza campane. Eccolo qui: Arzachena, Torres, Sassari Latte Dolce, Lanusei, Muravera, Carbonia, Trastevere, CynthiAlbalonga, Team Nuova Florida, Vis Artena, Ostiamare, Atletico, Rieti, Cassino, Aprilia Racing, Latina, Montespaccato, Insieme Ausonia. Sei volte in terra sarda e tante sfidanti “storiche”, ma anche tanti amici che diventano avversari (vero Gigi Scotto?). L’ufficialità arriverà nei prossimi giorni e salvo clamorosi ribaltoni, rivivremo, in termini di girone, più o meno quanto visto nel 2018. Ma con buona probabilità senza il brivido della caccia alla promozione.
Nella foto, Lorenzo Pezzotti allena il Rieti: è il 3 ottobre 2019
Foto: RietiLife ©