“L’augurio è che la nuova sensibilità mostrata dal Commissario per la Ricostruzione, Giovanni Legnini – anche riguardo ad un maggiore coinvolgimento delle professioni tecniche – sia il segnale di una svolta radicale nell’approccio alla ricostruzione che, a quattro anni dal sisma che devastò l’Italia centrale, sconta gravissimi ritardi”. Così il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.
“Amatrice e le zone colpite dal sisma dovevano rappresentare il punto di non ritorno di una ricostruzione a misura d’uomo capace di allagare lo sguardo alla città ed ai territori del futuro con un grande progetto strutturale in grado di rivoluzionare il Paese”.
“Così, purtroppo, non è stato: dando la priorità alla sola ricostruzione tecnica non si è tenuto conto delle condizioni dell’abitare e – tranne alcune eccellenze – della fragilità del tessuto socio economico di gran parte dei territori, penalizzando quegli interventi di rigenerazione, fondamentali per le comunità duramente colpite, per la ripresa e lo sviluppo”.
“Ora serve una svolta vera per realizzare quel progetto di sviluppo di economia locale che coniughi la ricchezza delle risorse naturali e culturali con la necessaria innovazione in grado di rendere questi territori – pena lo spopolamento – attrattivi soprattutto per i giovani”, conclude il Consiglio nazionale.
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