(p.c.) “Questa mattina fuori dal cancello era tutto sporco. Urina e vomito che sono stati puliti dalla Asm verso le 10. Fortunatamente abbiamo deciso di chiudere il vicolo con la cancellata perché la situazione, da anni, era insostenibile. Al mattino non potevamo nemmeno uscire dai portoni”. A parlare un residente di via del Porto a proposito di quanto accade nei vicoli del centro storico. Schiamazzi, bottiglie rotte, pacchetti di sigarette, preservativi gettati a terra e un odore nauseabondo di urina. Questa è Rieti “al mattino dopo”. E non accade da quando è finito il lockdown ma da molto prima. Non c’entrano i locali, né i gestori. Si tratta solo di maleducazione e totale assenza del rispetto altrui.
“Questa situazione insopportabile e dannosa per il centro storico va denunciata e la Polizia Locale, oltre che vigilare sul ponte dovrebbero controllare ed intervenire anche nelle vie circostanti” dice un residente della zona. Divertimento sì, vandalismo no. È questo il pensiero comune di chi abita in via della Verdura, via Porta Romana, via del Porto e via San Francesco.
“Soprattutto nei fine settimana e praticamente tutte le notti estive, devo affacciarmi dalla finestra e gridare basta” racconta una donna residente proprio in via Porta Romana. “Ho spedito 4 pec al comune ed ai vigili urbani segnalando quanto accade ogni notte e lo schifo che trovo al mattino uscendo dal portone posteriore che affaccia su via del Porto” si lamenta un residente “ma ancora nulla è stato fatto”. In effetti camminando lungo le vie interessate o entrando nei vicoli ciechi, la prima cosa è il terribile tanfo che ti assale. Poi basta abbassare lo sguardo per trovare macchie e residui di ogni tipo.
“Non ce la facciamo più – dice un’anziana affacciata alla finestra – ogni notte è la stessa storia. Ragazzi che si sentono male, urlano, litigano, ragazze che si denudano e fanno i loro bisogni tranquillamente sotto le nostre finestre. Poco più avanti c’è un tombino ormai otturato perché viene sistematicamente utilizzato come bagno”. E allora forse il dito non andrebbe puntato su chi lavora ogni sera e paga anche la sicurezza privata ma piuttosto su chi, magari complice la sfrontatezza della gioventù, tiene in ostaggio la zona della movida. I cittadini chiedono più controlli. D’altronde dal Ponte Romano alle vie circostanti il passo è breve. Magari qualche verifica da parte della Polizia Locale potrebbe fare da deterrente. Anche se contro la maleducazione a volte è difficile combattere.
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