Pubblicato dalla Regione Lazio e dall’impresa sociale Con i Bambini ‘Non uno di meno’, un avviso pubblico da 1 milione di euro per il contrasto alla povertà educativa minorile. L’obiettivo è ostacolare i rischi di dispersione scolastica nella fascia di età 6-13 anni e supportare le famiglie attraverso presidi educativi nei quartieri con maggiore grado di vulnerabilità sociale del Lazio, in particolare nella fase immediatamente successiva all’emergenza sanitaria da Covid-19. La misura è realizzata grazie alla co-programmazione tra Regione Lazio e Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud e attuatore del ‘Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile’, co-finanziatrice dell’iniziativa con 500mila euro.
“Con questo intervento vogliamo contribuire a contrastare la povertà educativa che colpisce bambini e ragazzi, privandoli delle opportunità necessarie per apprendere, sperimentare e coltivare le proprie competenze e aspirazioni. Ringrazio la consigliera Marta Bonafoni per aver sollecitato la misura, presentando un emendamento. L’intervento studiato e realizzato insieme a ‘Con i Bambini’ – spiega l’assessore alle Politiche sociali, Welfare ed Enti locali, Alessandra Troncarelli – rappresenta uno strumento per aiutare le famiglie più fragili a garantire maggiori opportunità di crescita educativa ai propri figli. Dopo i mesi difficili del lockdown, lo spirito che ci guida è quello di ripartire dai più piccoli”.
“Oltre 8 milioni e mezzo di minori sono rimasti a casa per l’emergenza Coronavirus. I più penalizzati, ovunque, sono i bambini poveri, per i quali l’istruzione è la principale leva di riscatto economico, sociale, culturale – dichiara Carlo Borgomeo, presidente di Con i Bambini. La povertà educativa incide ancor più in questa fase, colpendo bambini, ragazzi e famiglie in difficoltà, minando il futuro del paese. Per contrastarla efficacemente occorrono sinergie e innovazione sociale, partendo dal presupposto che la presa in carico del minore deve attivare e coinvolgere l’intera ‘comunità educante’ dei territori, ovvero scuole, famiglie, terzo settore, istituzioni e gli stessi ragazzi. In quattro anni ne abbiamo attivate tantissime, coinvolgendo circa 7 mila organizzazioni con 360 progetti in tutta Italia”.
Le proposte di contrasto al fenomeno dovranno prevedere le seguenti attività: la creazione o il potenziamento di ‘presidi educativi’, privilegiando quelli verdi e attrezzati, da utilizzare per erogare servizi a favore degli esclusi dalla didattica a distanza; il supporto delle famiglie, tramite sportelli, anche digitali, di ascolto e sostegno per la gestione dei compiti o tramite l’attivazione di servizi di prossimità e la promozione di forme di mutuo aiuto; il contrasto del divario digitale, aumentando le ‘occasioni educative’ a disposizione dei bambini e dei ragazzi; servizi itineranti nelle periferie; la formazione per educatori e insegnanti e il rafforzamento del ruolo di tutti gli attori coinvolti nel processo educativo.
Possono partecipare all’avviso partnership costituite da almeno tre organizzazioni, tra cui un soggetto responsabile che sia un ente del Terzo settore. I progetti devono essere presentati esclusivamente online, tramite la piattaforma Chàiros.it raggiungibile dal sito www.conibambini.org, entro le ore 13 del 30 settembre 2020.
Per chiarimenti, dal 24 agosto è possibile scrivere a [email protected], oppure contattare lo 06/40410100 (interno 1), lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 09 alle ore 13, martedì e giovedì dalle ore 14:30 alle ore 17:30.
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