Ieri “secondo giorno di sciopero per le lavoratrici occupate nell’appalto di sanificazione e pulizie degli uffici della Regione Lazio nella provincia di Rieti. Durante il primo giorno di sciopero è stato convocato un presidio delle lavoratrici in prossimità del Genio Civile anche con partecipazione spontanea di cittadini come gesto di solidarietà e manifestare la contrarietà della Regione Lazio di lasciare alla fame le lavoratrici, con il taglio delle ore di lavoro del 73%”: lo scrive per La Filcams CGIL Rieti Roma EVA, Fabrizo Pilotti.
“La problematica della vertenza in corso è stata anche oggetto di confronto avvenuto il 14 Luglio in Prefettura di Rieti, su convocazione del Prefetto, dove purtroppo dobbiamo riscontrare che anche in tale circostanza la Regione Lazio ha continuato a sostenere e giustificare con un risparmio economico il taglio del parametro orario delle lavoratrici. L’intervento del Prefetto, è stato a sollecitare la Regione Lazio a modificare le scelte e rivalutare le condizioni dell’appalto affinché si possano salvaguardare i livelli retributivi e ridurre l’impatto sociale sul territorio di Rieti, dove sono ben note le criticità del territorio della provincia e le sue ripercussioni legate alla tenuta della coesione sociale” dice Cgil.
“Il risparmio economico annunciato dalla Regione Lazio non può passare soltanto sulla pelle dei lavoratori tagliando loro lo stipendio, riducendoli alla fame, tenendo presente che sono lavoratrici che tra 2 /3 anni avranno maturato i requisiti per la pensione, se confermato il taglio delle ore avranno vanificato una parte della loro vita lavorativa in quanto ci sarà anche una decurtazione sulla loro futura pensione. La Filcams Cgil informa, che è stato richiesto un intervento da parte dell’Assessorato al Lavoro Di Berardino della Regione Lazio, da diversi giorni ma ancora rimaniamo in attesa di una convocazione, mentre si valuterà nelle prossime ore come continuare lo sciopero nei prossimi giorni, convocheremo l’assemblea dei lavoratori per stabile le modalità e le iniziative da intraprendere” conclude Filcams.
Foto: Cgil ©