Sono 13,5 milioni gli italiani che hanno deciso di andare in vacanza a luglio, con un pesante calo del 23% rispetto allo scorso anno, a causa delle incertezze, paure e difficoltà economiche. E’ quanto emerge dall’analisi Coldiretti/Ixe’ nel primo week end del mese, che segna tradizionalmente in Italia l’inizio delle grandi partenze, condizionate quest’anno dall’emergenza Coronavirus.
“Una situazione che si ripercuote anche nel Lazio – spiega il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri – dove a risentire fortemente della crisi determinata dall’emergenza sanitaria è stato proprio il settore turistico con un calo di nuove aziende iscritte registrato tra marzo e maggio da Unioncamere pari a 5.056 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Una battuta d’arresto del 47% delle imprese che avrebbero dato nuovo impulso proprio nel settore della ristorazione e del turismo”.
Stando, inoltre, al rapporto sull’economia del Lazio realizzato dalla Banca d’Italia, risulta che i comparti più colpiti dalle misure per contrastare l’emergenza sanitaria, siano il commercio (pari al 10,5 per cento del valore aggiunto) e quelli legati al turismo, come l’alloggio e la ristorazione (il 3,7 per cento del valore aggiunto regionale).
Tali effetti negativi della pandemia hanno iniziato a riflettersi sul turismo fin da febbraio con la riduzione delle presenze turistiche, cresciute a gennaio del 3,4 per cento, ridotte a febbraio del 2,9 per cento e a marzo di circa i due terzi. Le misure restrittive hanno condizionato inevitabilmente anche il traffico di passeggeri degli aeroporti di Roma, che nel primo trimestre del 2020, si è ridotto di un terzo rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente.
“Quello che emerge nel settore turistico è un quadro preoccupante – aggiunge Granieri – stando alle recenti statistiche Coldiretti/Ixè, ma anche ai rapporti realizzati da Unioncamere e Banca d’Italia sulle difficoltà affrontate dalle aziende. Le vacanze 2020 registrano comunque una netta preferenza degli italiani verso le mete nazionali. L’Italia resta dunque la destinazione privilegiata, scelta come meta dal 93%. La novità di quest’estate sta anche nel fatto che 1 italiano su 4 (25%) ha scelto una destinazione vicino casa, all’interno della propria regione di residenza. Un segnale positivo, questo, anche per le oltre 1280 aziende agrituristiche del Lazio. La loro posizione, inoltre, spesso in zone isolate della campagna con strutture a conduzione familiare e un numero contenuto di posti letto e a tavola, grazie agli ampi spazi all’aperto, rappresentano i luoghi in cui è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza”. Ed è quanto sostengono anche Terranostra e Campagna Amica”.
Tra gli svaghi preferiti, infatti, accanto ad arte, tradizione, relax e puro divertimento, la ricerca del cibo e il vino locali, è diventata il vero valore aggiunto delle vacanze Made in Italy nel 2020 con circa 1/3 del budget, destinato proprio all’alimentazione per consumi al ristorante o per l’acquisto di souvenir.
“Cerchiamo di fare fronte comune – conclude Granieri – per risollevarci insieme da questa crisi economica, sostenendo il turismo Made in Lazio con l’acquisto di prodotti locali e la riscoperta dei piccoli borghi e dei centri minori nelle campagne. L’Italia è leader mondiale incontrastato nel turismo enogastronomico grazie al primato dell’agricoltura più green d’Europa con 303 specialità ad indicazione geografica riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, 5155 prodotti tradizionali regionali censiti lungo la Penisola, la leadership nel biologico con oltre 60mila aziende agricole biologiche e la piu’ grande rete mondiale di mercati di agricoltori e fattorie con Campagna Amica”.
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