Tra gusto, natura e musica scopriamo Configni con ‘Paese che vai’

Ennesimo appuntamento con la confermatissima rubrica settimanale di RietiLife Paese che vai” che, curata dalla nostra Martina Grillotti, punta a far conoscere, ai reatini e non, i nostri comuni. 73 bellezze tutte da scoprire, tra architettura, storia, gusto, appuntamenti. “Paese che vai” punta a creare un almanacco, un’agenda, che permetta a tutti di saperne di più dei nostri paesi, di scoprirli prima leggendo e poi visitandoli, in un weekend, in un giorno, per una vacanza lunga o corta, per un pranzo o una cena. Vi consiglieremo cosa visitare e gli eventi irrinunciabili cui è impossibile non partecipare. RietiLife è disponibile a integrazioni e segnalazioni, pronta ad ascoltare tutte le realtà del territorio. Scriveteci! [email protected]

(di Martina Grillotti) Un comune imperdibile, quello di Configni: l’accoglienza degli abitanti abbraccia il visitatore e lo porta alla scoperta di gusto, tradizione e natura.

DOVE SI TROVA? – Configni è un comune di circa 620 abitanti che sorge a 692 m s.l.m. sul Monte Cosce e si espande per quasi 23km quadrati. A presentarci il comune è il sindaco, Luciano Leonardi: “Configni è un piccolo borgo montano situato ai confini della Regione Lazio, si affaccia con una parte del suo territorio a ridosso delle colline umbre. Piccolo comune alle pendici del Monte Cosce, cui deve parte delle sue bellezze naturalistiche e paesaggistiche, come la Falesia di Arrampicata sportiva, i percorsi turistici che permettono di vivere la natura incontaminata con passeggiate a piedi, a cavallo e in bicicletta e i resti archeologici del primo insediamento abitativo di Configni, in località Casitti. L’ospitalità è apprezzata da chi visita Configni; i prodotti tipici delle nostre campagne, l’alta qualità dell’olio extra vergine di oliva, la carne degli allevamenti allo stato brado, come pure la raccolta nei boschi di funghi e tartufi fanno della cucina confignana il biglietto da visita di un territorio. La tradizione culinaria si trasforma in eventi con la sagra del prugnolo e dell’asparago selvatico organizzata l’ultimo fine settimana di maggio e le taverne di “Cantin Cantina” organizzate nella terza settimana del mese di Agosto. Configni è il paese della musica, ospita da qualche anno una scuola di alta formazione musicale, partecipano artisti da tutto il mondo e solitamente nel mese di luglio e di agosto, viene organizzato un Festival di musica classica con concerti e appuntamenti che dilettano chi passeggia per il centro storico di Configni sin dalle prime ore del mattino: si respira aria di musica. L’accoglienza ci contraddistingue… Visitateci”.

QUANDO NASCE? – Il castello di Configni fu fondato, probabilmente nel X secolo, in un sito di confine, come attesta lo stesso toponimo, tra il comitato di Sabina e quello di Narni, nel quale era incluso. La prima notizia che lo riguarda compare nel 1027, quando Susanna, figlia di Landolfo, con il consenso del marito Attone, lo donò a Farfa. Dopo questa data il castello non compare più tra le carte farfensi, si deve ritenere pertanto che il monastero lo abbia alienato o locato non molto tempo dopo. Nella seconda metà del XII secolo, Configni era sotto il controllo dello Stato della Chiesa e doveva corrispondere come censo annuo 50 soldi, più altri 6 da versare ai collettori. Agli inizi del Duecento il castello si era sottomesso al comune di Narni e doveva offrire per la festa di San Giovenale, patrono della città, un cero del peso di due libbre, secondo quanto riporta un privilegio emanato da papa Gregorio IX nel 1227. Nel 1401 papa Bonifacio IX scorporò dal contado di Narni Configni e ne nominò signore il fratello Andrea Tomacelli, che lo detenne per non molto tempo, infatti il 4 dicembre del 1411 Papa Giovanni XXIII concesse in feudo a Francesco Orsini i castelli di Configni e di Lugnola in cambio di un censo annuo di un falchetto da caccia. Nel 1433 i due castelli furono compresi in una riorganizzazione ed in una nuova suddivisione di tutti i beni che gli Orsini possedevano in Sabina e in quello stesso anno gli uomini del castello dovettero inviare sette soldati a piedi bene armati ad Otricoli per contribuire a formare l’esercito pontificio. Alla morte di Francesco, i due castelli furono ereditati dall’arcivescovo di Taranto Marino e dai suoi fratelli, mentre il censo fu ancora convertito in 8 fiorini di camera. Per breve tempo, dal 1603 al 1609, Configni entrò in possesso di Paolo Emilio Cesi, marchese di Riano, per tornare nel 1609 sotto il dominio di Giovanni Antonio Orsini, conte di Nerola, duca di San Gemini e principe di Scandriglia. Agli inizi del Settecento passò sotto il governo di Spoleto, per tornare poi sotto il governo distrettuale di Poggio Mirteto nel 1817 al quale era appodiato, con una popolazione, insieme a Lugnola, di 551 abitanti. Il governatorato di Calvi fu successivamente riorganizzato con la retrocessione di Calvi a comune compreso nella provincia di Spoleto e nel governo di Narni, mentre al suo posto fu Magliano a divenire sede di governo nel 1847. Poco dopo la metà del secolo XIX, Configni, comune sotto il governatorato di Poggio Mirteto, contava 445 anime, 229 delle quali vivevano in campagna, le restanti 149 nel paese.

COSA VEDERE? – Oltre al caratteristico centro storico, a Configni possiamo ammirare la Chiesa dell’Assunta, è la chiesa parrocchiale del comune e ha un’antica fondazione, infatti l’edificio è del XV -XVI secolo, ha una facciata semplice ornata da una formella posta sopra il portale rinascimentale. In alto, al centro, si apre un finestrone semicircolare che da luce all’interno. L’interno, rinnovato in stile tardo Barocco, è ad unica navata, entrambe le pareti sono decorate con affreschi e dipinti di buona fattura. A sinistra dell’ingresso, entro una teca sormontata da un baldacchino è allocata una graziosa statua di Gesù Bambino. Nel primo altare di sinistra è posta una statua di Sant’Antonio da Padova. Nel secondo e ultimo altare di sinistra si trova un affresco raffigurante la Madonna in trono col Bambino tra angeli e oranti, datato 20 Ottobre 1501. A sinistra del presbiterio si trova una tela raffigurante la Morte di San Giuseppe. Dietro l’altare maggiore, la parete è ricoperta da un macchina lignea artisticamente intagliata, decorata in parte con oro zecchino. Al centro si trova un trittico appartenente alla scuola sabina che rappresenta l’Assunzione tra San Gregorio Papa e San Candido. Sulla volta un modesto affresco raffigura l’Annunciazione. A destra del presbiterio si trova una tela raffigurante la Madonna in trono col Bambino coronata da cherubini e contornata da oranti, in basso Sant’Antonio da Padova e Santa Rita da Cascia. Nel primo altare di destra si trova un’interessante tela raffigurante Sant’Antonio Abate. Visitare Configni significa però anche godere delle innumerevoli bellezze naturalistiche, che è possibile ammirare grazie a piacevoli passeggiate nella natura incontaminata: un esempio è l’arrampicata sportiva della falesia che si trova poco a nord dal centro urbano di Configni, nelle pendici orientali del Monte Cosce, affacciata verso la vallata sottostante, a pochi minuti da piazza xx Settembre. La roccia, lavorata e modellata dagli agenti atmosferici, presenta una notevole varietà strutturale: “placche”, “buchi”, “tacche” e “strapiombi”, rendono il sito molto particolare. Sono presenti sessanta itinerari di arrampicata con difficoltà da 4 a 7c e vie di arrampicata per bambini. Per semplificare, la parete rocciosa viene divisa in 6 Placche: A – B – C – D – Placca Rossa e Placca E. Le vie sono tutte praticabili con corde da 70 m. La Falesia, riattrezzata di recente, è immersa nel verde della Sabina, ha un avvicinamento semplice e veloce e va in ombra dal primo pomeriggio. La base della parete è abbastanza pianeggiante e situata sotto alti alberi che la proteggono dal sole (si possono portare i bambini). Quando si scende dalla parete è vivamente consigliabile una visita al paese, tranquillo e ospitale, con sosta all’Osteria della Cuccagna, dove sapranno sicuramente soddisfare, con sfiziose merende, le esigenze del palato. Persa tra i boschi, nascosta tra la fitta vegetazione, da non perdere la piccola grotta Rottaccia (Grottaccia), carica di storia e racconti ancora narrati dagli abitanti del luogo. Una leggenda vuole che questa cavità si usasse come luogo di espiazione delle colpe; altre parlano di questa grotta come rifugio di bande di briganti o di presenze diaboliche. Nonostante il timore e la paura che incuteva fu usata, dal 7 Aprile fino al 13 Giugno del 1944, giorno della liberazione del territorio sabino, come luogo di protezione della popolazione dall’invasione tedesca. Interessantissimo è poi il Pozzo di Miesole, meglio noto come “Puzzu ‘e Miesu” è una cavità situata sulle pendici di Monte Cosce. Da sempre protagonista di numerose leggende, il Pozzo fu esplorato già nel 1954 dal Circolo Speleologico Romano. L’imbocco si apre lungo un canale che scende nella faggeta sopra l’abitato di Configni. Consiste in un grande pozzo dalle dimensioni 15×7 m e profondo circa. 50 m che, a – 20 si divide in due pozzi paralleli che finiscono in un grande salone sotterraneo lungo 60 m, largo 40 e alto circaa. 15. nel 2008 il Gruppo Speleologico di Magliano Sabina ha iniziato uno scavo nel fango accumulato lungo la parete N.O. del salone, nel punto in cui le acque defluiscono nella stessa. In breve è stata scoperta una sala laterale e da lì, dopo uno stretto passaggio a gomito di 8 metri, gli esploratori sono sbucati in un grande ambiente dove la grotta continua sia verso l’alto che verso il basso. Risalendo una ventina di metri si attraversano alcune grandi sale riccamente concrezionate, mentre in basso si apre un ambiente di frana con alcune condotte attualmente in corso di esplorazione. Alla base del ramo ascendente è stato rinvenuto il teschio di un capriolo appenninico del quale è in corso lo studio del DNA a cura dell’Universtà di Roma. Il percorso attraverso il quale le ossa sono giunte fino a quel punto è uno dei tanti misteri da risolvere del Pozzo di Miesole, oltre a quello di potenziali prosecuzioni annunciate dalle correnti d’aria. Il Pozzo può essere esplorato dagli speleologi rispettando le dovute norme di sicurezza.

 

QUALI SONO I PRINCIPALI APPUNTAMENTI? – Conosciuta ormai in tutto il territorio provinciale è la sagra del prugnolo e dell’asparago, che si svolge alla fine di maggio, e dà la possibilità di assaporare i piatti della cucina locale gli strengozzi con il prugnolo o con l’asparago selvatico, per poi passare ai deliziosi secondi come l’agnello alla Configni o il pollo alla contadina. Di grande importanza per gli abitanti del paese è poi la Festa della Montagna con dapprima la Santa Messa in località “Piano Lago” Monte Cosce per poi procedere con il tradizionale pranzo di Ferragosto. C’è poi Cantin Cantina sul finire di agosto che vede l’apertura di stand gastronomici e cantine tra le vie del paese al fine di conoscere e assaporare i prodotti locali, il tutto seguito da musica, canti e balli.

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