(Matteo Dionisi – Corriere di Rieti) “Ho avuto già contatti con un paio di società di C, ma per ora sono state solo chiacchierate, voglio prendermi il tempo giusto prima di decidere”. Alessandro Marchi – centrocampista del Rieti – mette le cose in chiaro sul suo futuro e su quello della sua carriera. Con la società amarantoceleste aveva un contratto fino al 30 giugno 2021, rinnovato lo scorso anno dopo il grande campionato che lo aveva visto protagonista con Capuano. Vista la retrocessione d’ufficio in D – anche se si aspetta il verdetto del ricorso che è stato presentato – il contratto del tuttocampista decade e dal 1° luglio per lui ora si apriranno nuove piste, anche se ha lasciato un piccolo spiraglio per rimanere con questi colori.
Marchi partiamo subito da lei: ha ancora un anno di contratto con il Rieti, dove sarà il suo futuro?
“Il mio futuro ancora è da decifrare, purtroppo con la retrocessione il mio contratto cade e quindi dal primo luglio posso guardarmi intorno e scegliere la soluzione migliore per me e la mia famiglia. Dopo questo anno difficile ho una grande voglia di rivalsa e mi farò trovare al top all’inizio della prossima stagione. Ho avuto già contatti con un paio di società di C, ma per ora sono state solo chiacchierate, voglio prendermi il tempo giusto prima di decidere visto che i campionati devono ancora finire”.
Ha già parlato con il direttore Di Santo? Se no, quando ci sarà un confronto?
“Col direttore ci sentiamo costantemente e stiamo vedendo il da farsi. Gli ho comunque detto che in Serie D purtroppo le strade mie e del Rieti si separeranno perché ho 30 anni e ho ancora tanto da dare in C. Ho estimatori, però se a luglio verrà ripescato il Rieti sono il primo che sarebbe contento di rimanere, questo il direttore lo sa, noi abbiamo un rapporto trasparente e sincero”.
Parliamo del campionato ora: come ha preso la notizia della retrocessione in D?
“La notizia della retrocessione l’ho presa davvero male perché ero convinto di disputare almeno i playout e visto le difficoltà societarie che sta passando la Sicula, sono sicuro che potevamo salvarci. Con Caneo avevamo un’identità e giocavamo un buon calcio, la decisione della Federazione è stata difficile da digerire visto che hanno dato possibilità a Rende e Bisceglie di fare i playout, quando invece se si cristallizzavano le classifiche dovevano essere retrocesse anche loro”.
Il Rieti dovrà comunque ripartire e programmare. Come se lo immagina il futuro di questa società? Crede -sotto l’aspetto tecnico ovviamente- che ci sarà ancora Caneo in panchina?
“Per il futuro del Rieti spero il meglio. Sicuramente va rivisto tutto: l’assetto societario, perché nell’ultimo mese dopo le dimissioni di Del Regno, Di Santo si è ritrovato solo ed è stato tutto più complicato. Spero che il Rieti possa essere ripescato o che comunque anche in Serie D possa fare un anno da protagonista. Non so quale sarà il futuro di mister Caneo, ma dubito che rimanga in un campionato minore, perché so per certo che ha tanti estimatori in C e sarà difficile trattenerlo”.
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