Rieti aspetta Filippo Tortu. Il recordman: “A porte chiuse sarà impressionante, mi mancherà il boato allo start”

“Ancora bisogna correre a corsie alternate, ed è assurdo visto l’assembramento che invece c’è nelle partite, in area, per un calcio d’angolo”: lo ha detto all’Ansa Filippo Tortu, primatista italiano dei 100 metri che il 4 luglio aprirà la sua stagione a Rieti e che intanto si è fatto testimonial di #Sport4Recovery, la campagna globale che ha l’obiettivo di incoraggiare i responsabili politici a riaprire in sicurezza lo sport organizzato il prima possibile e con il massimo livello di sicurezza.

Nell’occasione di esordio di Tortu, salvo clamorosi ribaltoni, si correrà a porte chiuse al Guidobaldi. Non è una questione reatina, ma di protocolli acquisiti a livello generale. Attesa una diretta tv o streaming per l’evento reatino del 4 luglio, come fu per la Fastweb Cup del 2019 in cui Tortu siglò il 9.97 ventoso che fece balzare l’Italia sportiva intera. “Spero che cambi anche questo, non solo il protocollo sulle corsie – ha aggiunto Tortu sulle porte chiuse – A porte chiuse sarà un po’ impressionante. Nei 100 metri il silenzio è bello quando stai sui blocchi, ma solo perché è seguito dal boato”. E tornare a gareggiare? “Comunque un bel segnale dopo aver visto slittare le Olimpiadi e annullare gli Europei” ha concluso Tortu.

Foto: Emiliano GRILLOTTI ©

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