(g.b.) Il dato è tratto. Il piano per portare il Comune di Fara Sabina allo scioglimento del suo consiglio, e quindi ad elezioni anticipate in autunno è praticamente pronto. E diventerà realtà il prossimo 22 giugno, data in cui è stato convocato il nuovo consiglio comunale, l’ultimo, verosimilmente (salvo nuovi clamorosi dietrofront dei protagonisti in gioco), che vedrà Davide Basilicata nel ruolo di sindaco del secondo Comune della Provincia di Rieti.
DIMISSIONI IN MASSA La strada non sarà quella della mozione di sfiducia al primo cittadino, ma quella che, nei giorni scorsi, anticipò il Corriere di Rieti: dimissioni volontarie di 9 consiglieri comunali, numero minimo per far cadere sindaco e consiliatura. A presentarle saranno, nell’ordine, Roberta Cuneo, capogruppo di “Fara 3.0”, e i suoi alleati politici Giacomo Corradini, Mauro Pinzari, Fabio Bertini e Paola Trambusti. Con loro l’altro gruppo di maggioranza ormai in rotta con Basilicata, quello di Fratelli d’Italia, con i consiglieri Simone Fratini e Chiara Costantini. Sette consiglieri, ai quali si uniranno, dai banchi della minoranza, i due esponenti del gruppo Fara Bene Comune Gabriele Picchi e Paolo Spaziani. Totale nove, quanto basta per mandare a casa Basilicata con dieci mesi d’anticipo.
PICCHI: “SOSTEGNO AD AZIONI RESPONSABILI” La chiave di volta è stata una nota con cui il consigliere Picchi, assieme al collega del Movimento 5 Stelle Alessandro Bielli, ufficializza il sostegno a “percorsi alternativi, anche non provenienti dai banchi della minoranza, che abbiano come fine quello di liberare il Comune da questa amministrazione. Quanto sta accadendo testimonia il fatto che questa consiliatura, di fatto, non esiste più – scrivono Picchi e Bielli – bisogna essere consapevoli che in quanto minoranza abbiamo messo in evidenza la crisi amministrativa, ma non possediamo i numeri per mandare a casa l’attuale amministrazione. Pertanto, è necessario sostenere le iniziative che provengono dai gruppi di maggioranza, se efficaci a raggiungere lo scopo purché istituzionalmente corrette. Lo facciamo perché i consiglieri comunali tutti non possono più assistere passivamente, solo per tutelare se stessi e la propria sopravvivenza, ad un degrado ormai palese dell’amministrazione comunale. Ma soprattutto lo facciamo per salvaguardare gli interessi della comunità che vedono in noi la possibilità di rimettere la cittadinanza e il territorio al centro dell’azione politica”. Tradotto, sostegno all’azione dimissionaria dei due gruppi dissidenti di maggioranza, i quali, dal canto loro, già nei giorni scorsi, per voce della stessa Roberta Cuneo, avevano chiuso definitivamente la porta al dialogo con Basilicata, riaprendo di fatto la crisi dopo un primo tentativo di riconciliazione tra le parti.
Anche Paolo Spaziani, dalla sua pagina Facebook, ha di fatto anticipato il sostegno ad iniziative tese a “mandare a casa questa amministrazione”, mentre non è dato sapere, al momento, quale sarà la posizione assunta dall’altro gruppo di minoranza, quello di Fara in Movimento, rappresentato da Giorgio Giovannelli, che in questa crisi istituzionale (e non solo) ha preferito restare alla finestra. Lasciando la parola ai social, e all’ex consigliere comunale Daniela Simonetti, sempre più nei panni di leader del Movimento “Per Fara”, e di questo, secondo molti, papabile candidato sindaco in vista delle elezioni anticipate d’autunno. Notizia che, se ufficializzata, non piacerà di certo al neonato gruppo “Faramerita”, che punta a riunificare le forze di centrosinistra sotto un’unica bandiera. Strada tutt’altro che in discesa, visti i tempi sempre più stretti. La tela è dunque filata. I giorni che restano da qui al prossimo 22 giugno diranno se quanto in essa contenuta si tradurrà in realtà, o se proprio come nell’azione dell’ingegnosa Penelope della mitologia greca, verrà disfatta e ritessuta daccapo. Ancora una volta.
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