“Assunzioni in Acqua Pubblica Sabina, opportunità o clientelismo?”: a chiederselo è il consigliere comunale Andrea Sebastiani evidenziando come “alla luce degli avvisi per la ricerca e selezione del personale, recentemente pubblicati sul sito istituzionale della in house Acqua Pubblica Sabina S.p.A., gestore unico del SII dell’ATO 3 Lazio Centrale Rieti, continuino a reiterarsi evidenti vizi di legittimità e irregolarità nella gestione delle assunzioni”.
“È doveroso evidenziare, aggiunge Sebastiani, come nonostante la natura giuridica privatistica di società per azioni, Acqua Pubblica Sabina resti soggetto monopolista nella gestione di un servizio pubblico, interamente costituita con capitale pubblico che ne vede gli enti locali unici soci/proprietari e controllori e come pertanto il buon senso richiederebbe si dovrebbe usare la massima cautela in ambito di reclutamento del personale, ahimè disciplinato da una giurisprudenza in materia molto controversa che arriva addirittura ad esporre al rischio nullità i contratti di lavoro che dovessero essere ritenuti illegittimi – scrive Sebastiani – il Decreto Madia, in ordine al reclutamento del personale delle società pubbliche, prevede che «le società che gestiscono servizi pubblici locali a totale partecipazione pubblica adottino, con propri provvedimenti, criteri e modalità per il reclutamento del personale e per il conferimento degli incarichi nel rispetto dei principi di cui al comma 3 dell’articolo 35 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165», ovvero deve essere applicata la disposizione che prevede il reclutamento del personale della pubblica amministrazione con i criteri del concorso nel rispetto dei principi di trasparenza, pubblicità e imparzialità. I suddetti criteri parrebbero essere surrogati da meccanismi automatici di stabilizzazione nei bandi pubblicati da A.P.S. (rif. requisito preferenziale richiesto). Sono mesi – aggiunge Sebastiani – che riverso la mia attenzione sulle modalità di assunzione dei lavoratori in A.P.S. arrivando a formalizzare una richiesta di accesso agli atti per poter accertare in maniera puntuale i criteri adottati, riscontrando purtroppo il totale silenzio da parte del la Società che ha, evidentemente, preferito glissare sull’argomento”.
“È opportuno inoltre ricordare come nell’ottobre 2014 approvammo in consiglio comunale, con i voti favorevoli anche dell’allora maggioranza guidata dall’ex Sindaco Petrangeli, un odg, proposto da alcuni consiglieri di centro destra, con il quale si sollecitava la nascente Acqua Pubblica Sabina ad attingere nel bacino degli ex lavoratori di Risorse Sabine srl prima di procedere ad assunzioni di personale, nei limiti ovviamente dei profili professionali richiesti – dice Sebastiani – quel deliberato fu anche recepito dalla Provincia di Rieti, guidata all’epoca dall’ex Presidente Giuseppe Rinaldi, che stipulò con A.P.S. Spa un protocollo d’intesa rimasto evidentemente chiuso nel cassetto di qualche scrivania se, a distanza di oltre due anni dall’operatività di A.P.S., la società stessa continua a sfornare bandi per reclutare personale senza l’adozione di quel provvedimento. A questo punto c’è da chiedersi, a chi potrebbe giovare tale modus operandi? Gli stessi sindaci che hanno fatto giustamente sentire la loro voce sull’acceso tema dell’aumento indiscriminato delle tariffe idriche perché non stigmatizzano il management di Aps anche sotto il fronte assunzionale? Inserire nell’avviso di selezione del personale quale titolo preferenziale ‘l’aver prestato attività lavorativa svolta, anche in forza di contratti di lavoro flessibile’, senza dubbio favorisce, ancora una volta, l’assunzione di quei lavoratori che hanno avuto ingresso in A.P.S. attraverso un contratto di somministrazione lavoro bypassando ogni forma di selezione pubblica”.
“Dopo i recenti scandali in tema di assunzioni del personale in società pubbliche o enti locali che hanno coinvolto diverse realtà, non ultime la Regione Umbria e l’AMA, è auspicabile che simili accadimenti non vengano a verificarsi nel nostro territorio – dice Sebastiani – in conclusione, lo stesso Sebastiani lancia l’invito a prendere visione degli avvisi pubblicati sul sito della società ‘in house’ Acqua Pubblica Sabina Spa, affinché ognuno possa trarne le proprie considerazioni, limitandosi a porre in evidenza curiose singolarità procedurali, la mancata adozione di criteri oggettivi e trasparenti, la carenza di elementi utili per il candidato quali ad esempio la tipologia contrattuale e/o la durata, il livello di inquadramento ed altro”.
“Ancor più stravaganti – rilancia Sebastiani – appaiono la scelta del non decentramento delle procedure di reclutamento, la mancanza di membri della commissione estranei all’azienda e i requisiti indicati per i profili dei candidati troppo spesso paragonabili ad abiti cuciti e confezionati su misura da esperto artigiano. Alla luce di quanto evidenziato, conclude il consigliere, mi attiverò immediatamente in seno al consiglio comunale e provinciale per sensibilizzare sull’argomento gli azionisti maggioritari in A.P.S. e proporre una doverosa trasparente condotta del management di APS per arginare qualsiasi forma di ingerenza esterna ed affermare i principi di imparzialità ed uguaglianza che difficilmente risultano immaginabili se non attraverso il corretto svolgimento di competizioni selettive. È del tutto evidente il rischio che una società “in house” possa diventare la longa manus per il perseguimento di obiettivi estranei al pubblico interesse da parte di chicchessia e pertanto in relazione alle procedure di reclutamento delle società pubbliche e/o “in house”, l’unico elemento di garanzia per superare qualsivoglia rischio di illegittimità resti l’obbligatorietà del concorso e/o l’adozione di giuste regole” conclude il consigliere comunale Andrea Sebastiani (Gruppo Misto).
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