(di Matteo Dionisi – Corriere di Rieti) “In caso di permanenza in Serie C con un progetto importante sarei potuto rimanere”. Sono le parole di Andrea Zanchi, esterno sinistro del Rieti calcio, che questo 30 giugno si svincolerà dalla squadra amarantoceleste per trovare fortuna altrove. Parole ovviamente d’addio, che fanno capire come la società di patron Curci debba riiniziare da zero e progettare una nuova stagione per ripartire dalla D. Zanchi non sarà il solo a lasciare: sulla lista c’è il centrocampista Marchi (il quale ha ancora un anno di contratto), corteggiato dal Fermo e anche per il giovane difensore Antonio Granata il futuro potrebbe essere lontano da questi colori. Praticamente una rosa completamente da rifondare, visto che il resto dei giocatori (tutti in prestito), torneranno nelle rispettive società d’appartenenza. All’orizzonte si prospetta per il direttore generale Pierluigi Di Santo – sempre se rimarrà visto che c’è una trattativa per la cessione del Rieti -, un duro lavoro da svolgere per rimettere in pieni un team. Zanchi al Corriere ha parole della retrocessione in D e anche della sua carriera.
Zanchi come avete preso la notizia della retrocessione d’ufficio in D?
“Per la retrocessione d’ufficio ci dispiace, considerato che sul campo avevamo 20 punti, e potevamo tranquillamente parlare di playout”.
Lei pensa che con quelle 8 partite ancora da disputare, questo Rieti poteva avere qualche chance per andare ai playout?
“Chiaramente 8 partite avrebbero dato la possibilità a tutti di conquistare punti. Il nostro rendimento con mister Caneo era evidente e avremmo potuto fare bene, soprattutto con gli scontri da giocare: recuperare 3 punti non era un’impresa impossibile”.
Parliamo del suo futuro: ha un contratto in scadenza questo 30 giugno, da dove ripartirà?
“È la prima volta che mi trovo svincolato da quando ho iniziato a giocare. Vivrò questo momento in serenità, aspettando che arrivi la chiamata giusta per me e la mia carriera”.
Ha già parlato con il direttore Di Santo? In caso contrario, chiuderà un incontro?
“Con il direttore siamo stati in contatto per tutta la quarantena mentre aspettavamo di sapere quale fosse il nostro futuro. Ora stiamo aspettando di incontrare la società prima possibile e capire cosa succederà”.
Sarebbe rimasto in questa squadra, nel caso in cui fosse rimasta in C?
“A Rieti ci sarebbe la possibilità di fare calcio nel modo giusto. Lo stadio è migliore di molti altri che sono in C, il tifo è presente ma non mette troppe pressioni. Un calciatore può fare bene con gli stimoli giusti: in caso di permanenza in questo campionato e con un progetto importante sarei potuto rimanere qui a Rieti”.
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