(ch.di.) Il Consiglio Federale Figc ci sarà l’8 giugno. Mentre è stato deciso tutto per A e B, quella riunione del calcio italiano decreterà il corso della Serie C. E dopo Assemblea e Consiglio di Lega (a quest’ultimo ha partecipato anche Gravina), la C ha deciso, pronta a “condividere la necessità di comunicare alla Federazione la impossibilità di disputare tutte le partite già previste dal calendario ordinario entro il 20 agosto 2020 – termine ultimo individuato dalla delibera 196/A del Consiglio Federale – e conseguentemente di rimettere allo stesso Consiglio federale le determinazioni relative alle modalità di conclusione del campionato secondo quanto già individuato ai punti 5 e 6”.
Non viene specificata e ufficializzata la formula, ma ormai è nota e anticipata dai maggiori giornali sportivi. E per il Rieti significa Serie D (con otto turni da giocare). La data ipotizzata dalla Lega per la ripresa è quella del 28 giugno: si parte con la finale di Coppa Italia tra Juventus U23 e Ternana e con i playout, poi via ai playoff e in circa 35 giorni si decide tutto. La formula sarà quella prevista dalle Noif e già proposta dal Direttivo precedente: promosse le prime (Monza, Vicenza e Reggina), playoff per 28, retrocessioni dirette (le ultime Gozzano, Rimini e Rieti, più Rende e Bisceglie del girone C per distacco), playout solo nei gironi A e B. Questo verrà ufficializzato l’8 giugno, tra una settimana.
Inutile dire che questa formula indispettisce chi è ultimo ma, matematicamente, avrebbe possibilità di tirarsi fuori da quella posizione. Non sono esclusi ricorsi, ma probabilmente lasceranno il tempo che trovano. Rieti che lì, ultimo, si ritrova per i deludenti risultati di questa stagione, condizionati da sei cambi in panchina, stipendi non pagati, un cambio di proprietà da mal di testa e tante vicissitudini su cui l’8 giugno il consiglio federale, salvo scossoni dell’ultim’ora e da ripensamenti (difficili). Club che tornerebbe, così, in D dopo due stagioni di C, esattamente come la precedente promozione tra i professionisti.
Con la retrocessione – che brucia, ma al di là della decisione straordinaria, è condizionata da una stagione totalmente negativa, in cui c’è da ricordare anche la mancata presentazione contro la Reggina, un’onta che portò la città alla ribalta delle cronache – si apre lo scenario del futuro. Chi iscriverà il Rieti in D? Chi porterà avanti la squadra e la società, palesemente in vendita da parte di Curci (il quale non vuole più averci nulla a che fare)? Nei giorni scorsi c’è stato un summit, ma le posizioni sono distanti anche tra le parti che ora animano il club. C’è quasi divisione. Al solito, non c’è una bella atmosfera.
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