Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato all’unanimità, con 39 voti, la modifica al Testo Unico del commercio che consente ai commercianti di derogare al divieto di promuovere vendite promozionali nei trenta giorni che precedono l’inizio dei saldi estivi, che quest’anno partiranno il primo agosto. Inoltre, la Giunta regionale potrà estendere la deroga a tutto il 2020 qualora il Governo decidesse di prorogare la durata dell’emergenza da Covid-19.
Sono queste le due novità introdotte dalla proposta di legge n. 215 del 4 maggio 2020 votata oggi e illustrata in Aula da Marietta Tidei, presidente della commissione Sviluppo economico e attività produttive, start-up, commercio, artigianato, industria, tutela dei consumatori, ricerca e innovazione del Consiglio regionale, che aveva presentato il testo insieme al collega del gruppo Misto Enrico Cavallari. Tidei ha spiegato che la proposta di legge mira a “riattivare il circolo virtuoso dei consumi in questo momento di crisi” e che la stessa è stata modificata all’unanimità in commissione lunedì scorso, tenuto conto della decisione presa nel frattempo in Conferenza Stato-Regioni di fissare al primo agosto la data di inizio dei saldi estivi.
Il provvedimento approvato oggi aggiunge due commi all’articolo 34 del Testo Unico del commercio (legge regionale n. 22 del 2019): con il primo (8 bis) cade il divieto di effettuare le vendite promozionali nei trenta giorni antecedenti l’inizio dei saldi, “per fronteggiare la crisi del sistema economico della Regione causata dall’emergenza epidemiologica legata al Covid-19 e favorire la ripresa delle attività commerciali e degli acquisti da parte dei consumatori, limitatamente alla stagione estiva 2020”, si legge nel testo. Con il secondo comma (8 ter), invece, si concede la possibilità alla Giunta regionale, “sentite le organizzazioni di categoria delle imprese del commercio maggiormente rappresentative, previo parere della commissione consiliare competente”, di estendere la deroga a tutto il periodo di durata dell’emergenza legata al Covid-19 “deliberato a livello statale”.
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