(di Christian Diociaiuti) Oggi, 27 maggio diversi sindaci del territorio celebrano il primo anno alla guida del loro Comune. Tra questi c’è Paolo Lancia, sindaco di Contigliano, al primo mandato. Lancia – e la sua squadra – ha riassunto in un lungo post (che alleghiamo sotto) sui social quanto ha fatto finora. “Porto la felpa della squadra di calcio del paese. Porta fortuna” disse a RietiLife, nel lancio che ne ufficializzava l’elezione il 27 maggio 2019. Di fortuna ha avuto bisogno, anche perché il suo comune nell’emergenza coronavirus dalla quale stiamo uscendo si è dovuto misurare con la zona rossa e un numero importante di contagi, tutto concentrato nella sede Alcim.
“Un anno? A me sembra ieri – dice Paolo Lancia, 54 anni a luglio, a RietiLife – E dico una cosa. Non avevo coscienza di cosa stessi per fare prima dell’elezione. Continuo a non rendermi conto ancora oggi. Però, malgrado tutto, eventi atmosferici avversi, una pandemia che ci ha toccato così da vicino, tante altre cose che hanno segnato questo anno, sono felice di quanto sto e stiamo facendo. E spero ancora si possano fare delle cose utili”.
Tipo? “Abbiamo avviato quel che avevamo prefissato in maniera più repentina di quanto immaginavamo – dice Lancia – lo abbiamo fatto in maniera concreta. Ora vorrei concluderle queste cose. Sono stupito su dove siamo arrivati, ad esempio, a San Lorenzo: siamo in trattativa per acquisire i terreni. L’idea è di creare un polo archeologico attorno alla chiesa, che è di proprietà del Comune. E ancora: si stanno facendo i lavori per la fibra in paese e contiamo presto di poter sostituire tutta l’illuminazione in città, anche quella monumentale del paese, e di installare 29 telecamere per controllare il paese, ingressi, uscite e transiti. Dovremmo metterci mano per fine giugno. Senza contare l’operazione di ridisegno delle sedi comunali, della possibilità, in questo ambito, di stabilire un museo nella parte alta in tandem con la Parrocchia, di spostare la biblioteca da piazzale degli Eroi a piazza Fiume (creando un polo culturale e sportivo, ndr) e in quei locali di largo Talarrubias fare un asilo nido. Su queste operazioni pende l’attesa per un finanziamento regionale”.
Il periodo storico non è facile, se si pensa proprio al coronavirus: “Vero – aggiunge Lancia, architetto – siamo in una sorta di dopoguerra in termini di lavoro ed economia. Però ad esempio, in tema economico e finanziario, Contigliano è lontano da quegli spettri di pre-dissesto con cui mi sono misurato a inizio mandato. Una circostanza fuori da ogni ordine del giorno. Ci sono margini di cassa che danno il senso di una certa serenità. La spesa si è ridotta, si riesce a fare margine e si stanno facendo i pagamenti. Con Saprodir (la società che si occupa dei rifiuti, ndr) si erano accumulati ritardi che rendevano Contigliano uno dei comuni più ritardatari del Reatino. Oggi paghiamo sistematicamente 60mila euro che contengono 20mila di arretrati. E a gennaio avremo finito di pagare gli arretrati. Un accordo che ha scritto il futuro dei rapporti con Saprodir in maniera costruttiva. Spero possa essere il partner ambientale di Contigliano, dei comuni e della provincia e garantire un’occupazione migliore”.
In 365 giorni Contigliano, oltre a misurarsi con diverse sfide, ha perso anche un personaggio simbolo. Il senatore DC, Manlio Ianni: “Nonostante non ci sia più – dice Lancia, che con Ianni era legato anche da parentela – lo sento molto presente. Ricordo le ultime cose dette, ricordo quando il giorno della mia elezione si fece accompagnare al seggio della Malfatti per complimentarsi. Era già molto malato. Fu emozionante. Sono ancora più convinto che il Paese, con la lettera grande, l’Italia, e non solo Contigliano, abbia bisogno di una politica fatta in un certo modo, più strutturata e attenta a esigenze reali, concrete. Non è nostalgia di quella che fu la politica – dice, riferendosi a un modo di occuparsi della cosa pubblica dell’epoca di Ianni – ma la convinzione che l’operato e il radicamento di partiti popolari storici possa essere d’insegnamento e da spunto. Di Manlio ho una mancanza viva, davvero”.
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