Duro, nuovo, comunicato, dell’ormai ex assessore Elisa Masotti sulle sue dimissioni.
“Mentre Rieti sta morendo, Cicchetti gioca a fare il despota. E Lo fa dal chiuso della sua stanzetta, ignorando o facendo finta di non sentire le lamentele e il malcontento dei cittadini che dalla nuova amministrazione aspettavano il promesso cambio di passo che non c’è stato. In quella stanzetta che si affaccia sul balcone della piazza si tengono le giunte comunali, convocate quasi sempre all’ultimo momento e dove quasi tutti gli assessori si ritrovano, ignari dei punti all’ordine del giorno, a dover approvare delibere calate dall’alto e non condivise – dice Elisa Masotti – ‘Dover approvare’ perché come dice il sindaco ‘le mie delibere si approvano all’unanimità’. E se non si è d’accordo? Guai a chi la pensa diversamente e prova a dire la sua. L’alternativa imposta è solo quella di scegliere di dichiararsi assenti e di uscire dalla stanza” dice Masotti.
“È quanto mi è accaduto ieri sera, durante la giunta convocata per l’auspicata discussione sull’approvazione della delibera, ‘costruita a tavolino da poche teste’ per il fabbisogno del personale del Comune di Rieti. In quella stessa stanzetta, in tempi di emergenza Covid, gli assessori sono stati costretti a riunirsi in presenza, sorbendosi i colpi di tosse del primo cittadino che ci ha accolto privo di mascherina. Inutili i tentativi di convincimento per poter, in quei frangenti, utilizzare la piattaforma tecnologica di riunione a distanza appositamente predisposta, come è accaduto in tutti i Comuni d’Italia. Scherziamo? Ma che cos’è ‘Il lavoro volatile‘? Così lo definisce dispregiativamente e deridendo i dipendenti che vi ricorrono, il primo cittadino Cicchetti” dice Masotti.
“E se scegli di non andare per non rischiare di compromettere la salute di un genitore infartuato, allora passi pure per assenteista. Libertà di pensiero e d’espressione e cultura dell’innovazione purtroppo non trovano spazio in questa giunta. E’ per questo che, sia pure con grande dispiacere e dopo averci pensato a lungo, ho preso la sofferta decisione di fare coerentemente un passo indietro. Ma è stata la decisione migliore. Un sindaco anacronistico e che non consente un confronto costruttivo non ti permette di portare avanti l’attività amministrativa come vorresti e alla quale ti dedichi con grande passione e determinazione, non ti mette nelle condizioni di meritare la fiducia che gli elettori ti hanno tributato. Cicchetti si è presentato facendo finta di condividere un programma ma alla fine le decisioni le prendono lui, qualche dirigente e i suoi pochissimi eletti (non importa se abbiano votato Petrangeli o lui alle ultime elezioni). Di fatto il programma elettorale condiviso e il patto generazionale, sempre più spesso si arenano nelle sabbie mobili di alcuni uffici comunali e Cicchetti non prende posizione per smuoverle” scrive l’ex assessore.
“Con lui era stato concordato di mettere mano alle installazioni di antenne per migliorarne l’impatto sul territorio e fare incassare all’ente, che tra l’altro è anche in predissesto, gli introiti dovuti. Da due anni e mezzo invece assito ad un rimpallo di responsabilità tra dirigenti. E lui, che ha l’ultima parola, continua a rimandare. Anche sull’installazione delle 40 colonnine per la ricarica delle vetture elettriche, che sono ormai il futuro all’insegna dell’ecosostenibilità, è un continuo braccio di ferro. Siamo riusciti a metterne solo una. E lui sembra non voler imprimere la giusta accelerazione. Non voglio neanche entrare in ragionamenti come lo sviluppo delle aree industriali, sfruttamento delle acque e rapporti con la Asl. Ma vi sembra normale che la massima autorità sanitaria della città non sia andata a battere i pugni sul tavolo della direzione della Asl per pretendere che anche Rieti abbia un laboratorio Covid? Dal punto di vista personale massimo rispetto per la storia di Antonio Cicchetti e per il suo impegno nel tempo ma la sua visione attuale di città è troppo distante da un moderno programma di centrodestra e pericolosamente troppo vicina ad una ‘Sinistra clientelare‘ che la sottoscritta non ha mai condiviso” conclude Elisa Masotti.
Foto: RietiLife ©
Quindi l’assessore Masotti si è accorta che Cicchetti è un anziano di estrema destra con una visione della città proiettata al passato senza alcuna capacità di un pensiero moderno? Ma come? Ma se era stato eletto proprio per riportare Rieti ai “fasti” del passato quando tutti i lampioni funzionavano e i treni arrivavano puntuali. Alla fine l’unico coerente è proprio Cicchetti. Sempre uguale a se stesso.Mi colpiscono di più questi giovani che dicono di amare la città e fanno finta di non accorgersi del male che stanno facendo alla Rieti che dicono di amare