“Per evitare che sulle bollette dell’acqua i fiumi di parole proseguano e si disperdano in mille rivoli senza arrivare a una soluzione concreta, noi chiediamo ad Aps di utilizzare una parte dei fondi del ristoro per abbassare le tariffe ai cittadini”. Lo dicono in una nota congiunta Alberto Paolucci, Segretario della Uil di Rieti e della Sabina romana, e Marco Palmerini esponente Uil con delega alle aziende partecipate.
“Se è vero come affermano in Aps che le attuali tariffe e relativi conguagli non sono stati approvati dall’autorità competente – ricordano Paolucci e Palmerini – se è altrettanto vero che il rinnovo della convenzione tra ATO2 e ATO3, prevede il raddoppio dell’acquedotto Le Capore Peschiera a favore di Roma, la Uil chiede ai Sindaci del territorio un atto di responsabilità: intervenire autorevolmente sull’imminente fase di aggiornamento delle tariffe per il terzo periodo regolatorio stabilendo cifre più convenienti per i cittadini del nostro territorio”.
“La nostra provincia – aggiungono gli esponenti Uil – non può essere paragonata alle altre, neanche quando si parla di tariffe. L’area di crisi complessa e il terribile sisma del 2016 che ha lasciato morte e distruzione, sono fenomeni che hanno penalizzato il nostro sistema socio economico più di altre aree del paese. E questi mesi di pandemia possono infliggere un colpo definitivo al territorio. Bisogna trovare soluzioni che diano respiro agli uomini e alle donne di Rieti e della provincia”.
“Se esistono quei fondi del ristoro per l’acqua che dalle nostre sorgenti arriva fino alla Capitale – concludono Paolucci e Palmerini – il merito è della Uil che per anni si è battuta con i suoi quadri e iscritti tra il silenzio generale e lo scetticismo di tanti. Adesso che l’incredulità si è trasformata in risorsa economica, quei fondi del ristoro vanno utilizzati immediatamente. È tutto molto facile, basta modificare la convenzione e permettere ai cittadini che stanno vivendo un momento di estrema difficoltà economica di usufruire di una boccata di ossigeno. Aps ha già la strada tracciata, serve più coraggio. Ma è altrettanto chiaro che serve anche una migliore strategia per il futuro, soprattutto per ciò che attiene alle dispersioni idriche. Solo un esempio: l’ultimo rapporto Ecosistema Urbano di Legambiente dice che a Rieti oltre il 35 per cento dell’acqua prelevata alla sorgente non arriva al rubinetto dei cittadini. Su questo inutile spreco bisogna agire al più presto, affinché l’acqua resti un bene comune e non venga pagata a peso d’oro”.
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