Sembra, almeno per il momento, che stiamo superando il picco emergenziale dovuto al Covid -19 e stiamo entrando, pur con molte cautele, nella cosiddetta fase 2. In questi due drammatici mesi la UIL di Rieti ha mantenuto, per senso di responsabilità, un profilo basso evitando di fare polemiche che, pur giustificabili, nulla avrebbero aggiunto alla soluzione dei molteplici problemi che l’Azienda e gli operatori stavano affrontando. Non abbiamo polemizzato allora e non lo facciamo adesso, ma ovviamente non siamo silenti sull’accaduto e soprattutto non lo saremo per il futuro sulle criticità emerse durante la pandemia.
Abbiamo raccolto la rabbia dei lavoratori mandati in prima linea a lottare contro un nemico invisibile senza adeguate protezioni e costretti, in molti casi, a separazioni forzate dalle proprie famiglie per paura del contagio. Abbiamo sofferto perché raramente siamo stati ascoltati, mentre ogni giorno ci rendevamo conto delle fragilità organizzative, strutturali e dirigenziali dell’Azienda. Oggi è chiaro a tutti che in queste condizioni, pandemia o no, l’Azienda non può avere futuro, va da subito riprogettata nelle funzioni territoriali ed ospedaliere e rinnovata nelle professionalità apicali e non.
E’ necessario un cambiamento di passo radicale procedendo fin da subito alle nomine del Direttore Sanitario Aziendale (nomina non più procrastinabile), del Direttore Sanitario del de Lellis, del Direttore del Distretto Montepiano Reatino, dei capi Dipartimento e dei Responsabili di importanti Unità Operative Complesse oltre agli incarichi di funzione (ex Posizioni Organizzative e Coordinamenti). Una serie di nomine di posizioni strategiche dell’Azienda la cui scelta sarà fondamentale per definire il futuro della ASL di Rieti. E’ sulle nomine, sulle competenze professionali di chi andrà a ricoprire gli incarichi che la Dott.ssa D’Innocenzo caratterizzerà il suo mandato. Nell’autonomia del proprio ruolo il Direttore Generale può e deve assumere la responsabilità delle scelte, che dovranno essere fatte con trasparenza e competenza, perché senza competenze, questo ci ha evidenziato la pandemia, non ci sono prospettive di rilancio per la Asl di Rieti. Basta con nomine calate dall’alto, non possiamo permetterci errori, non ci saranno più alibi. Su questo nuovo percorso la Uil sarà vigile e verificherà la trasparenza degli atti e delle scelte.
Non si può più accettare che la Regione Lazio continui a emarginare Rieti e il suo territorio. La vicenda dell’individuazione dei laboratori analisi Covid è emblematica. Quello che a tutti i laboratori degli ospedali capoluoghi di provincia della regione (oltre che all’ospedale di Genzano!!) viene concesso come un diritto, a Rieti viene negato o concesso, forse, solo dopo proteste e petizioni popolari. Una discriminazione incomprensibile nei confronti di un territorio che meriterebbe invece ben più attenzioni.
Ormai siamo nel pieno della fase due, con le necessarie precauzioni stanno ripartendo le attività sanitarie, ospedaliere e del territorio, sospese o ridotte nel periodo di massima emergenza Covid – 19.
La UIL sollecita un confronto con la Direzione Aziendale sulla ripartenza dei servizi ma con una priorità assoluta: la sicurezza degli operatori attraverso l’applicazione dei protocolli stabiliti a livello nazionale e regionale.
Foto: RietiLife ©