“Chiediamo attraverso l’Anci al Governo di sospendere per l’anno 2020 e 2021 i piani di rientro per i Comuni in pre-dissesto”: lo dice il consigliere comunale Andrea Sebastiani (Gruppo Misto).
“Nella legge di conversione, recentemente approvata, del decreto legge 18/2020 recante misure a sostegno di famiglie, lavoratori e imprese colpite dall’emergenza epidemiologica in atto, è contenuto l’art. 111, comma 4 bis, che dispone la possibilità per i Comuni in pre- dissesto, come il Comune di Rieti, di destinare le maggiori risorse risultanti nel prossimo rendiconto 2019, eccedenti la “rata annuale” imposta dal piano di rientro, al sostegno economico di famiglie ed imprese. Per tale ragione ho ritenuto opportuno presentare questa mattina un’interrogazione al Sindaco per sapere se e come intenderà impiegare le maggiori somme disponibili eccedenti la rata annuale imposta dal piano di riequilibrio, una volta approvato il bilancio consuntivo 2019” dice Sebastiani.
“Nell’interrogazione è contenuta altresì la proposta di convocazione di un consiglio comunale appositamente dedicato alla discussione e all’approvazione di un odg per chiedere al Governo, facendo leva attraverso l’Anci (Associazione dei Comuni Italiani), di sospendere per gli anni 2020 e 2021 i piani di rientro a tutti quei Comuni che si trovano nella procedura di pre-dissesto. Per il Comune di Rieti ciò si concretizzerebbe nella possibilità di riversare circa due milioni di euro all’anno sul territorio che potrebbero, a mio avviso, essere impiegati per sostenere, in prima battuta, il tessuto economico produttivo cittadino oltre al sostentamento sociale delle tante famiglie e dei tanti lavoratori che, a causa del coronavirus, si sono ritrovati senza lavoro con tutte le oggettive difficoltà a sua volta connesse nell’onorare rate di affitto o di mutuo” continua Sebastiani.
“A tal proposito i dati pubblicati dalla Caritas nazionale qualche giorno fa sono impietosi e disegnano un quadro che definire preoccupante sia eufemistico. La pandemia ha generato un terzo in più di nuovi poveri con la caritas diocesana reatina che ha dovuto assistere 1000 famiglie in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Se approvato questo ordine del giorno, soprattutto se ciò avvenisse all’unanimità coinvolgendo a tal proposito tutte le forze di opposizione, rappresenterebbe uno strumento di pressione politica nei confronti dell’esecutivo nazionale che, fino ad ora, oggettivamente, si è distinto solo per tanti proclami seguiti da insufficienti provvedimenti economici, la maggior parte dei quali, peraltro, debbono ancora concretizzarsi nelle tasche dei cittadini” conclude Sebastiani.
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