Confartigianato Benessere Rieti si mobilita per una riapertura immediata delle attività di acconciatura ed estetica. Domani, 8 maggio 2020, saracinesche a metà, operatori con la catena al collo e un cartello che recita: “PRIMO INCENTIVO: FATECI RIAPRIRE”.
È questo il grido di allarme di 340 saloni che nella provincia di Rieti danno lavoro ad altri mille dipendenti e collaboratori, con una media di oltre 3 addetti per ogni unità locale. Una protesta garbata che però sarà ben visibile alla cittadinanza e alle istituzioni e si concluderà al Comune di Rieti, dove una delegazione sarà ricevuta dal Sindaco e dal Vice-Sindaco.
Un comparto, quello del benessere, in fibrillazione fin dall’annuncio, lo scorso 26 aprile, di una eventuale riapertura programmata per il 1° giugno, dopo ben 4 mesi di fermo. Una situazione insostenibile che sta mettendo a rischio centinaia e centinaia di famiglie. Confartigianato Imprese Rieti si è attivata anche con una lettera al Prefetto, al Presidente della Regione, all’Assessore regionale allo sviluppo economico e ai parlamentari locali, affinché si attivino nelle sedi istituzionali di competenza e diano la possibilità alle imprese di ripartire.
Tra l’altro, uno degli effetti negativi ,che si sovrappone ai mancati ricavi durante il lockdown, è rappresentato dalla diffusione dell’abusivismo nel settore del benessere, fenomeno che interessa tutto il territorio provinciale, come segnalato nelle scorse settimane da Confartigianato.
Le imprese di acconciatura ed estetica devono quindi poter riaprire al più presto, nel rispetto delle condizioni di sicurezza delineate nel documento approvato nei giorni scorsi dal Consiglio Direttivo di Confartigianato Benessere, in cui sono indicati i criteri di sicurezza per la riapertura delle attività.
Il mix di lockdown e concorrenza sleale sta generando ampie perdite per il settore del benessere nel quale, in Italia, secondo i recenti dati sulla struttura imprenditoriale italiana (ISTAT), operano 130mila imprese che danno lavoro a 263mila addetti. La prolungata chiusura di parrucchieri e istituiti estetici sta determinando forti perdite di fatturato delle imprese regolari, che si stimano in 495 milioni di euro al mese. Nel settore poi, come evidenziato in precedenza, si fanno sentire gli effetti del lavoro sommerso, con un tasso di irregolarità del lavoro, misurato in unità a tempo pieno, pari al 26,3% (anno 2017). Questa quota è di oltre dieci punti percentuali superiore al 15,5% rilevato per la media delle altre attività economiche.
Antonella D’Angeli, Presidente di Confartigianato Benessere Rieti, rileva che “c’è un’espansione del sommerso in questo comparto che, nel corso del lockdown, ha portato gli abusivi a eludere quote del mercato regolare, tanto da determinare un ulteriore spiazzamento delle imprese regolari che, anche al momento della riapertura, troveranno difficoltà a recuperare la consueta quota di mercato con una ulteriore riduzione del fatturato”.
“Vogliamo che ci sia data la possibilità di ripartire, siamo pronti e consapevoli delle difficoltà, ma i nostri luoghi di lavoro sono sicuri, abbiamo recepito le indicazioni dei protocolli di sicurezza e adeguato le postazioni alle nuove norme. Abbiamo creato un gruppo whatsapp che in due giorni ha superato le cento adesioni. Li ringrazio – conclude la Presidente D’Angeli – per la sensibilità e il supporto, così come Confartigianato, per il lavoro fin qui svolto”.
Domani 8 maggio 2020 ore 10.30 appuntamento per tutti gli operatori davanti ai propri saloni e centri estetici con catene e cartelli “FATECI RIAPRIRE” e alle ore 12.00 delegazione dal Sindaco e Vice Sindaco del Comune di Rieti.
Foto: RietiLife ©