«Finalmente, dopo quasi 4 anni dal sisma, un Commissario straordinario alla Ricostruzione pone al governo il problema dei poteri in deroga. Se il partito che lo ha indicato in quel ruolo e il governo che lo ha nominato non avessero bocciato tutti gli emendamenti al decreto sisma presentati dall’opposizione che li istituivano, non si sarebbero sprecati 5 mesi preziosi. Vedremo se adesso ascolteranno il “loro” uomo, o se continueranno a far finta di niente. Inoltre, dalla lettura delle sue dichiarazioni, la pur apprezzabile richiesta di Legnini appare troppo timida e inadeguata. Il concetto di differenziazione è vago e sarà oggetto di ulteriori decreti, con il rischio di creare ulteriore confusione. Le deroghe proposte sono ancora fumose. Se da un lato è vero che serve una differenziazione -che si deve basare sul grado di distruzione subito- è altrettanto vero, che non si può agire in deroga solo per gli edifici privati ma anche per quelli pubblici, specie quelli essenziali, comprese le infrastrutture. Che senso ha far ricostruire rapidamente -per modo di dire- le case, se poi per costruire la scuola, o l’ospedale, o la strada, servono anni? In realtà sarebbe bastato seguire la traccia già solcata 3 anni fa, riproposta 5 mesi fa, ma mai coltivata perché’ fuori dal coro».
Lo dichiara in una nota Sergio Pirozzi, Presidente della XII Commissione Tutela del territorio, erosione costiera, emergenze e grandi rischi, protezione civile, ricostruzione del Consiglio Regionale del Lazio e responsabile nazionale emergenze e prevenzione grandi rischi di Fratelli d’Italia.
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