“L’emergenza sanitaria che da oltre due mesi attanaglia il nostro Paese e buona parte del Mondo ha prodotto, sta producendo e produrrà effetti devastanti presso le popolazioni colpite, condizionandone pesantemente i comportamenti, i modi di vivere e gli status sociali ed economici nei prossimi anni. Ogni comparto della società è stato colpito e questo deve farci riflettere innanzitutto come uomini e cittadini. All’interno del nostro movimento si sono già attivati diversi canali per favorire raccolte di fondi e beni di prima necessità destinati alle fasce più deboli, confermando la trasversalità e l’importanza dell’aggregazione curvaiola all’interno dei nostri tessuti cittadini”: a scrivrlo in una nota, inviata a RietiLife, sono alcuni tifosi. Tra questi ci sono quelli del Commando Ultrà Rieti, che sostengono il Fc Rieti. Si chiamano “Ultras in Azione” e sono la US Arce 1932, Commando Ultrà Rieti 1997, Brigata Roccasecca 07, Quelli del Secolo Scorso Lodigiani, Brigata Campo Oro Civitavecchia.
“In questi giorni ci è sembrato quindi giusto radunarci con l’intenzione di creare un qualcosa in grado di affrontare con costanza due temi che come uomini prima e ragazzi di curva poi ci riguardano da vicino: la solidarietà e la difesa dei nostri diritti di tifosi in vista di un ritorno sulle gradinate. Due tematiche che possono sembrare slegate tra loro ma che in realtà affondano le radici nello spirito che da oltre sessant’anni anima il movimento ultras – dicono – Per quanto riguarda l’impegno sociale ci faremo promotori sia delle classiche raccolte sopraelencate che di vere e proprie iniziative presso i nostri territori. Va infatti ricordato che questa emergenza non solo ha sottratto la quotidianità a milioni di italiani ma ha anche e soprattutto colpito e indebolito intere aree produttive e per la tutela/mantenimento delle nostre città e delle nostre province. La cittadinanza ha la grande opportunità di coadiuvare e supportare funzioni fondamentali che adesso vedono una fisiologica carenza di personale e risorse. Dalla pulizia delle strade all’ausilio dei più anziani nell’espletare mansioni di carattere vitale ci metteremo a disposizione, prendendo contatti – laddove possibile – con gli organi istituzionali per instradare al meglio le nostre competenze ed energie. Partiamo da una base di ‘piccole realtà’ che tuttavia hanno una piena conoscenza e un forte senso del dovere nei rispettivi territori. Come ci insegna la storia del nostro Paese, la ripresa è sempre iniziata dalla provincia e dai suoi uomini più forti e lungimiranti” dicono gli ultras, senza dimenticare che il Commando Ultrà ha già attivato una raccolta di beni di prima necessità, già distribuiti,
“Premesso che ci diciamo sin da subito contrari alla ripresa di qualsiasi attività agonistica per quanto riguarda questa stagione, considerata l’impossibilità di garantire distanze e sicurezza anche per gli addetti ai lavori, nonché per il rispetto dei numerosi morti su territorio nazionale, cosa ci dovremo aspettare quando sarà consentito rientrare in uno stadio o in un palazzetto? In questi anni abbiamo assistito alle più cervellotiche, irresponsabili e pretestuose scuse per distruggere l’aggregazione del nostro movimento e tacere una volta per tutte un universo che, pur nelle sue controversie e contraddizioni, ha da sempre fatto breccia presso il cuore e la testa di milioni di ragazzi italiani. Sappiamo bene quanto la linea che demarca buon senso e repressione sia stata sovente (quasi sempre) oltrepassata e quello che ora più ci preoccupa sono i probabili motivi a cui ci si appellerà per modellare gli stadi a proprio piacimento. Dobbiamo aspettarci distanziamento, barriere, divieti e restrizioni anche una volta che l’emergenza sarà terminata? Purtroppo conosciamo bene il perdurare, anche in ‘tempi di pace’, di alcune restrizioni poste in essere durante criticità come queste. È il caso di non abbassare la guardia sin da ora. Sia durante la vita di tutti i giorni che per quanto concerne gli stadi. Sebbene le priorità possano attualmente essere altre, non dimentichiamoci mai della tendenza ormai arcinota nell’adibire gli stadi a eterni laboratori sociali con la sospensione dei diritti. Invitiamo chiunque voglia contribuire e aggregarsi alle nostre iniziative a contattarci. L’unione fa la forza! Avanti Ultras!” dicono gli ultrà.
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