“Le polemiche e le dichiarazioni che in questi giorni si leggono sui social e sui mass-media hanno dell’incredibile. Nessuno fino ad oggi ha parlato dell’economia ormai in crisi della nostra Provincia. Tutto nasce nel lontano 2011 quando il Ministero dello Sviluppo Economico accertò tutte le condizioni per poter riconoscere la crisi industriale complessa della Provincia di Rieti”: lo scrive Maurizio Ramacogi, consigliere provinciale con delega all’Ambiente.
“Nel 2014 lo stesso Ministero costituisce il Gruppo di coordinamento e di controllo per la gestione. Infatti il 7 aprile u.s. è stato raggiunto un accordo tra sindacati e Regione Lazio sugli ammortizzatori sociali nelle aree di crisi industriale complessa di Frosinone e Rieti. Già da queste prime righe, economicamente parlando, si percepisce che il nostro territorio non è di certo fiorente. Il 26 maggio 2017, qualche mese dopo i tragici eventi tellurici, la Regione Lazio siglò un atto per la ricostruzione e crescita dei Comuni colpiti dal terremoto alla presenza di tutte le maggiori Associazioni di categoria Nazionali e Regionali oltre che la Camera di Commercio di Rieti” dice Ramacogi.
“Nel documento si stabilisce una serie di sostegni e iniziative che, nella parte del rilancio Turistico-Sportivo, recita così ‘il sostegno dello sviluppo del Terminillo tramite il coordinamento delle attività affidate ai Comuni secondo il Programma degli Interventi già previsto sulla base del Protocollo d’intesa firmato tra Regione e Comuni. A questo scopo la Regione ha già stanziato negli scorsi anni circa 20 milioni di euro del Bilancio regionale e si impegna a dare copertura integrale ai 12 milioni di euro di esigenze di investimento residue dei prossimi anni’. Faccio inoltre presente che qualche mese fa, nella Regione Molise, è stato firmato un contratto di sviluppo alla presenza del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, del Presidente della Regione e di tutti i comuni prevedendo il rilancio della stazione sciistica del Matese, stessa cosa è successa nella vicina Abruzzo, dove è certa la presenza dell’Orso Marsicano, nel 2019 sono stati autorizzati altri 4 impianti a fune ulteriori 20 Km di piste da discesa” dice Ramacogi.
“Si può anche dire senza alcun dubbio che ad oggi le stazioni sciistiche in piena sofferenza sono tutte quelle stazioni dove non è previsto l’innevamento programmato. Esiste anche una pubblicazione di Legambiente dove si evidenzia tale problematica in 348 stazioni sciistiche, non aggiornate all’innevamento programmato di ultima generazione, su oltre 7000 presenti nel territorio Italiano. L’unica verità è che abbiamo perso un altro inverno e le strutture imprenditoriali del territorio sono ormai agonizzanti. La cosa oggettiva che non possiamo disconoscere, è che tutti i Comuni inseriti nel TSM credono nella riqualificazione del Territorio e tutti i Sindaci, espressione dei cittadini, sentono effettivamente il polso dei Comuni che rappresentano. Ricordo, inoltre, che la Provincia di Rieti è una delle provincie italiane con più alta percentuale di cassa integrazione ed è stata, ahimè, anche una provincia che ha subito danni dovuti al Terremoto. Ormai siamo vicini alla “fase di non ritorno”, i commercianti e gli imprenditori non hanno più quell’entusiasmo e quella volontà che fino a qualche decennio fa li caratterizzavano. Infatti l’indotto sia Turistico che Industriale, che fino agli anni 80/90’ dava linfa all’economia dei territori, non esiste più. Sui nostri Territori si vedono ormai le note “Cattedrali nel deserto (eco-mostri)” cioè strutture fatiscenti e abbandonate. Ad oggi si può dire con certezza che speranza in cui tutto il mondo imprenditoriale si aggrappa è il Progetto TSM che, sono certo, rilancerà definitivamente il Turismo creando quell’Economia Circolare che da anni attendiamo” dice Ramacogi.
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