“La Direzione Aziendale della Asl di Rieti, da sempre attenta a promuovere le buone pratiche per tutelare la salute e la sicurezza di pazienti e operatori sanitari, da alcuni giorni sta realizzando, presso le strutture Covid S. Lucia di Rieti e ALCIM di Contigliano, allestite come strutture socio-sanitarie destinate all’assistenza per ospiti COVID, un progetto che ha come obiettivo quello di garantire elevati standard di sicurezza delle cure e contenere il rischio dell’errore (skill- and rule- based behaviour) correlato alla salvaguardia delle risorse emotive del personale sanitario destinato ad assistenza COVID-19″: lo scrive Asl Rieti.
“Il progetto è curato dall’Unità operativa Risk Management diretta dal dottor Maurizio Musolino, in collaborazione con la dottoressa Serena Nobili. Attraverso i contatti telefonici e la valutazione mediante strumenti validati in letteratura, si presta attenzione al vissuto emotivo degli operatori, al fine di potenziare i meccanismi della resilienza professionale, meccanismi fondamentali per affrontare l’emergenza in corso. Diventa allora importante ascoltare il personale sanitario, monitorando i tre diversi campi della professionalità di un individuo, campi che potrebbero essere indirettamente coinvolti nella genesi di un potenziale errore. Questi ambiti sono: la gratificazione personale, le risorse emotive, e i processi di depersonalizzazione” aggiunge Asl.
“Il progetto ha coinvolto tutti gli operatori delle strutture Covid, gli stessi hanno verbalizzato contenuti attestanti un vissuto, in parte di forte impatto emotivo, ma prevalentemente gratificante sul piano lavorativo. Riconoscono il valore professionale del proprio operato in cui si identificano come parte di un più ampio progetto assistenziale. Al termine del periodo emergenziale sarà possibile valutare quantitativamente il trend degli indicatori osservati e qualitativamente l’investimento emotivo dei professionisti attivi nell’emergenza in atto” dicono da Asl.
Foto: RietiLife ©