“Come ogni volta in cui non si ha il coraggio di assumersi le proprie responsabilità, si assiste al classico teatrino dello scaricabarile a suon di dichiarazioni che vorrebbero giustificare azioni che non trovano, invece, alcuna giustificazione, frutto di scelte superficiali e inopportune. Assunte, spesso, senza il rispetto dei criteri di pubblicità e trasparenza che, soprattutto durante i periodi di emergenza, andrebbero ancor di più perseguiti ed adottati”: lo dichiara il consigliere comunale Andrea Sebastiani (Gruppo Misto).
“La vicenda grottesca, per come gestita, dell’individuazione dell’Hotel Serena che sarebbe dovuto diventare centro Covid, per ospitare ‘pazienti sintomatici o con sintomi lievi, positivi a tampone o dimessi dall’ospedale, in condizioni stabili ma ancora positivi nonché pazienti in assenza di tampone ma ritenuti necessitanti di un periodo di quarantena’ ne è la rappresentazione plastica.
La sequenza dei comunicati stampa e delle dichiarazioni dimostra quanto, come si suol dire, la toppa sia peggiore del buco e, forse, sarebbe stato preferibile il silenzio ad un’imbarazzante difesa. Il contorsionismo inizia con la Asl che comunica che la struttura Covid presso l’Hotel Serena non necessita più di essere attivata poiché i contagi sarebbero in calo. Per tale motivo scrive alla Regione Lazio chiedendo di sospenderne l’attività (mai partita!!!). La Regione Lazio, dal canto suo, dapprima per bocca del suo Assessore alla Sanità dichiara, il 22 aprile scorso, che i contagi registrati nel Lazio sarebbero 79 di cui 2 a Rieti, quindi non scesi affatto sotto i livelli di guardia. Poi, nel tentativo di tirarsi fuori dall’imbarazzo sull’Hotel Serena, candidamente afferma che il centro Covid non sarebbe mai stato autorizzato dal suo Dipartimento Sanitario” dice il consigliere comunale Andrea Sebastiani (Gruppo Misto).
“Ma la Protezione Civile Regionale aveva tuttavia, nel frattempo, dato corso, almeno così sembra, alla stipula del contratto con la proprietà dell’hotel. Contravvenendo, però, in tal modo alle ‘direttive regionali’ secondo le quali la Regione, solo a seguito dell’assenso del Dipartimento Sanitario, avrebbe potuto concedere l’ok alla Protezione Civile per la stipula della convenzione. Assenso, come afferma la stessa Regione, mai concesso. Una gestione confusa ha contraddistinto l’intera vicenda. Bastava forse ascoltare i cittadini ovvero lo sprovveduto ‘uomo della strada’ per rendersi subito conto che la scelta era, oltre ogni ragionevole dubbio, inopportuna e impropria per la collocazione stessa della struttura posta al centro della Città, a ridosso di condomini, centri commerciali, uffici pubblici e privati. O forse era sufficiente un po’ di buon senso” conclude il consigliere comunale Andrea Sebastiani (Gruppo Misto).
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