“Nessuno poteva prevedere che un virus, invisibile e piccolo quanto contagioso e distruttivo, potesse nell’arco di pochi giorni far saltare le principali convinzioni della società moderna e ci riportasse a considerare “le cose ultime”, il valore della vita e della morte, il bene e il male, la sanità e il dio denaro”: lo dice il Presidente del Consiglio comunale di Rieti, Giuliano Sanesi.
“Solo qualche visionario inascoltato aveva provato a farci capire che il rischio per l’uomo non era un altro uomo, o la bomba atomica, ma una ‘bestia’, un virus. Il Mondo e non una singola regione italiana o una Asl era impreparato alla pandemia; l’Organizzazione Mondiale di Sanità ha riconosciuto l’assenza di un piano pandemico e ha più volte sottolineato la carenza di presidi per la difesa della persona, le mascherine, e di un numero di tamponi sufficiente per individuare tutti i malati. Queste le premesse per una lettura obiettiva di come stanno rispondendo all’emergenza sanitaria la Asl di Rieti, gli Enti Locali e tutti gli operatori socio sanitari. Il bollettino sanitario del 13 aprile indica un nuovo positivo al covid19 e 386 soggetti positivi su tutta la provincia, dati che evidenziano una tenuta globale del sistema sanitario in una provincia di circa 156mila abitanti con oltre il 26% di anziani, i più esposti al contagio e alla malattia. Dati che potevano essere di gran lunga peggiori e non solo per la carenza di mascherine e di tamponi per la diagnosi, se non si fosse immediatamente insediata l’Unità di crisi sanitaria che ha saputo dare risposte tempestive e immediate alle diverse emergenze come il potenziamento della terapia intensiva ospedaliera e la questione dei contagi nelle residenza per gli anziani. A riguardo giusta e supportata è stata la decisione della ASL di trasformare e gestire direttamente due della case di riposo colpite dal virus in Centri Covid così da arginare e stoppare la catena del contagio nel circuito delle 77 strutture per anziani presenti nella nostra provincia, fenomeno che avrebbe potuto avere conseguenza devastanti per tutta la popolazione. Parimenti il Comune condivide la scelta della ASL di curare quanto più possibile il virus sul territorio e va in questo senso la prima convenzione fatta dalla ASL con una struttura alberghiera per permettere ai Covid positivi di eseguire la quarantena fuori dalla propria famiglia così da evitare il rischio di contagiare i propri cari e risolvendo il rischio dei ‘focolai familiari e condominiali’. Così come si concorda sulla partenza delle cure domiciliari mediante unità sanitarie itineranti del pazienti Covid positivi” dice Sanesi.
“Siamo ancora nella fase 1 e dobbiamo tenere la guardia molto alta ma i segnali positivi arrivano. Fa male leggere in questi giorni di polemiche relative all’uscita di alcuni operatori sanitari, peraltro in alcuni casi programmate da mesi. Questo è il momento dell’unità e del ringraziamento ai tanti che si stanno impegnando per combattere una sfida storica. Arriverà il tempo di ulteriori riflessioni anche per la futura organizzazione della sanità reatina” conclude Sanesi.
Foto: RietiLife ©
E’ quanto dichiara