“Paradossale, se non sbalorditiva, l’ammissione dell’assessore al personale del Comune di Rieti, Oreste De Santis, nel dichiarare con stupefacente candore di aver utilizzato lo strumento delle ferie pregresse, e pertanto di aver ‘colto l’occasione della quasi totale chiusura degli uffici per azzerare tale arretrato’. Del resto troppo pretestuosa è apparsa sin da subito la soggettiva interpretazione della normativa che l’amministrazione comunale ha voluto dare, anteponendo il ricorso alle ferie d’ufficio allo strumento del lavoro agile indicato dai Dpcm e successivi chiarimenti, come modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa nelle pubbliche amministrazioni.”: lo scrive il consigliere comunale Andrea Sebastiani, in replica alle parole di Oreste De Santis e in aggiunta a quanto dichiarato a RietiLife nella serata di ieri.
“Voglia pertanto l’assessore riscontrare nel merito la nota inviata dal sottoscritto, finalizzata principalmente ad accertare i criteri delle disposizioni adottate nell’ambito di ogni settore al fine di evitare disparità di trattamento tra i dipendenti. Spieghi inoltre l’assessore De Santis il perché di un monte ferie (cit. diritto irrinunciabile del lavoratore) arretrato così cospicuo in spregio a quanto disposto dal CCNL. Forse la tanto sbandierata “urgenza” di oggi di applicazione pedissequa della normativa del richiamato CCNL, non sussisteva quando il personale serviva per garantire continuità amministrativa in una situazione di organico ridotto all’osso, a causa di pensionamenti e concessioni di mobilità? Allora i dirigenti potevano, quindi, soprassedere alla rigida applicazione della norma, anteponendo l’interesse dell’ente a quello dello stesso lavoratore che oggi si vede doppiamente penalizzato?
È del tutto evidente che l’assessore non ha colto lo spirito della mia richiesta che rappresentava un assist a suo favore. La sua risposta lo ha trasformato in un’ammissione di colpevolezza censurabile contrattualmente e sindacalmente” conclude Sebastiani.
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