Sono ragionevolmente convinto che occorra evitare disparità di trattamento e garantire l’applicazione del criterio della rotazione tra i dipendenti, soprattutto in questo momento di grande precarietà, non solo economica. Il mancato ricorso al cosiddetto lavoro agile, previsto dal decreto ‘Cura Italia’ e puntualmente ribadito anche da circolari interpretative dell’Anci e del Ministero del Lavoro, non può diventare in alcun modo un pretesto per disporre le ferie d’ufficio”: così il consigliere comunale Andrea Sebastiani in merito alla Delibera di Giunta Comunale 39 del 3 aprile scorso, con cui il Comune di Rieti ha emanato le linee guida per le modalità di svolgimento dell’attività lavorativa dei dipendenti comunali durante il periodo di emergenza da Covid-19.
“Il ricorso alle ferie deve essere strumento subordinato cui ricorrere nel caso in cui si sia verificata e accertata l’impossibilità di applicare lo smart working. Il CCNL prevede che le ferie residuate al 31 dicembre debbano essere godute dal dipendente entro il 30 aprile dell’anno successivo, e non fatte accumulare e poi imposte d’ufficio, ‘neutralizzando’ così la natura stessa dell’istituto quale “momento di recupero psico – fisico” del lavoratore.
Difficile comprendere – spiega il consigliere – quale beneficio ne possa trarre l’Ente dal porre in ferie forzate i lavoratori che, in condizioni di lavoro agile e a parità di trattamento economico, potrebbero invece svolgere proficuamente la propria prestazione da casa garantendo, in tal modo, la continuità del servizio. Per questo ho chiesto delucidazioni, in particolare all’Assessore al Personale, in merito ai criteri adottati durante questo periodo nei confronti dei dipendenti comunali. Infine – conclude Sebastiani – un cenno riguardo ai settori considerati non strategici dalla delibera in oggetto. Invito sommessamente chi di competenza ad esercitare un’adeguata riflessione su tutte quelle attività che saranno essenziali nella cosiddetta ‘fase della ripartenza’ (vedi turismo e cultura), che richiedono ora, e non dopo, quando potrebbe risultare troppo tardi, un’adeguata strategia di programmazione”.
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