(r.l.) Intorno alle 14 è stato approvato il decreto sulla scuola. Confermate le indiscrezioni ribadite anche da RietiLife. La scuola resta chiusa e guarda ai prossimi provvedimenti sulle attività e sugli spostamenti che, per forza di cosa, Giuseppe Conte dovrà prendere dal 14 aprile in poi. Non ci sarà uno sblocco totale ma – se confermati i dati positivi delle ultime 48 ore – una graduale riattivazione in tutti i settori. In campo per la scuola ci sono due ipotesi, per la ripresa e soprattutto per la maturità e gli esami di terza media.
Tutto dipende dal fatto che si torni, o meno, in classe il 18 maggio. Altrimenti ci si rivede a settembre. Nei giorni scorsi, peraltro, era trapelato il fatto che – aldilà dei maturandi – saranno tutti promossi (leggi). Ma per l’Esame di Stato? Se si tornerà a scuola entro il 18 maggio, ci sarà una prova nazionale di italiano gestita dal Miur e la seconda prova sarà preparata dalla commissione interna, per garantire prove attinenti agli apprendimenti. “Qualora non si tornasse a scuola ci sarà un’unica prova orale. Chiedo agli studenti responsabilità, sono il futuro del Paese” ha detto Lucia Azzolina, Ministro dell’Istruzione. Gli studenti saranno ammessi tutti alla maturità. E per la terza media? Anche qui, due scenari: se non si torna in aula entro il 18 maggio “gli studenti presenteranno un elaborato fatto con i loro insegnanti e saranno scrutinati durante lo scrutinio finale. L’esame ci sarà comunque. Ci sono Paesi che lo hanno eliminato, altri no”, ha detto Azzolina.
Ma la maturità non è l’unico cruccio. Si tornerà a scuola? “Non è il Ministro dell’Istruzione che può stabilire quando il virus finisce. Fino a quando non ci sarà sicurezza i ragazzi non torneranno in classe. Se c’è un rischio sicuramente no, non si rientra a scuola. Ascolterò quello che le autorità sanitarie diranno. La politica sarà ancora più prudente e si assumerà tutte le responsabilità: mai e poi mai metteremo a rischio la vita degli studenti ha concluso”.
Inoltre si pensa a un piano con un maggiore distanziamento in classe se in autunno dovessero esserci ancora pericoli legati al Covid: “È uno dei tanti scenari a cui stiamo pensando – ha detto Azzolina – Penso al problema atavico delle classi pollaio in cui è difficile tenere la distanza di un metro. Io e tutto lo staff del ministero, con i sottosegretari, lavoreremo a tutti gli scenari possibili”.
Oggi, intanto, ok in Consiglio dei Ministri alle assunzioni chieste dal Ministero dell’Istruzione per recuperare parte dei posti liberati nell’estate del 2019 da quota 100. Si tratta di 4.500 posti che andranno ad altrettanti insegnanti, vincitori di concorso o presenti nelle Graduatorie ad esaurimento, che non hanno potuto occupare questi posti lo scorso settembre perché non erano stati messi a disposizione.
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