“In questa battaglia contro un nemico invisibile che ha colto tutti di sorpresa, è stato fatto tutto il possibile?”. A chiederlo il segretario della Cgil Fp Rieti Roma Eva Francesco Frabetti e il Segretario Generale Luigi Cocumazzo, che poi hanno continuato: “Forse si, forse no credo però riteniamo che si sarebbe potuto fare di più, assumendo atteggiamenti diversi e una riflessione va fatta su come ci si deve difendere da un virus invisibile in una Azienda Ospedaliera che ha un territorio vasto come il nostro”.
“Era sufficiente applicare le norme con la distribuzione di Dispositivi di Protezione Individuali, con le procedure, i percorsi, la formazione e con la somministrazione dei tamponi nasofaringei a tutti, questo non lo dice la CGIL lo dicono norme e decreti. Deve essere chiaro però che ognuno deve fare il suo, l’OMS, il Governo, l’Istituto Superiore della Sanità, il Ministero della Salute, le Regioni, hanno emanato bollettini, DPCM, Ordinanze, Orientamenti, mentre le Organizzazioni Sindacali dall’Altra parte hanno attivato tutte le procedure per tutelare la popolazione e i lavoratori, abbiamo scritto tutto quello che c’era da scrivere per il rispetto delle norme in merito alla tutela dei lavoratori e della popolazione” hanno ribadito i Segretari.
“È ora di dire basta non ci sono più attenuanti – sostiene Frabetti – e ormai l’orientamento è quello di fare i tamponi o i test a tutti per arginare l’azione del virus in tutte le strutture sanitarie ospedaliere e territoriali comprese le Case per Anziani sia essi in convenzione che privati per evitare focolai e l’estensione del contagio da COVID-19″.
Per concludere: “Infine non è più accettabile vedere i professionisti sanitari indossare sacchi di nylon per interi turni di lavoro, in genere utilizzati dai veterinari o non avere DPI adeguati e non previsti dalla norma, questa condizione va contro ogni logica sia in termini di sicurezza che di umanizzazione dell’individuo, i professionisti di questa Azienda di qualsiasi profilo professionale, stanno garantendo con abnegazione e serietà i tutti i servizi nel bene della collettività, per questo ci sentiamo di ringraziarli uno ad uno. Ora devono essere messi nelle condizioni di lavorare serenamente e di non avere il terrore di tornare presso le loro famiglie e portare a casa il nemico invisibile COVID-19”.
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