“Con una zona rossa nel territorio e la pandemia in corso è inaccettabile che la sorveglianza sanitaria sul personale della Asl di Rieti sia effettuata in modo sporadico e approssimativo. La prima linea dell’emergenza va difesa e tutelata”: così in una nota, la Cisl Fp del Lazio esprime preoccupazione per la sicurezza degli operatori sanitari dell’azienda reatina e chiede che siano eseguiti “tamponi a tappeto su tutte le lavoratrici e i lavoratori impegnati in questo enorme sforzo per la salute della comunità”.
“Abbiamo chiesto formalmente all’Asl Rieti di conoscere il numero dei dipendenti positivi al coronavirus, per dare certezza a chi lavora e circoscrivere le fonti di contagio, ma dall’amministrazione nessuna risposta”, spiega la nota. “Gli infermieri, i tecnici, le ostetriche, il personale amministrativo e di assistenza stanno dando il massimo, lavorando in condizioni difficilissime e in carenza di personale e di strumenti, a partire dai dispositivi di protezione individuale. Non possiamo permettere che al sacrificio si aggiunga la paura”.
“I test diagnostici sul personale sono ancora pochi, tanto che al momento riguardano solo coloro che hanno avuto contatti diretti con i pazienti positivi ma la virulenza del contagio non si ferma a questa possibilità. I tamponi vanno fatti a tutti, iniziando dal personale sanitario – rimarca la federazione di categoria – a nulla valgono le scuse, quando è possibile utilizzare a questo scopo i lavoratori di analisi dell’ospedale di Rieti”.
“Per questo chiediamo alla Regione e alla Asl di procedere immediatamente con i test – conclude la Cisl Fp Lazio – la prevenzione e la sicurezza di pazienti e operatori va garantita”.
Foto: RietiLife ©