“Per i dipendenti di Avr Group le difficoltà non mancano. Se a Fara in Sabina e Montelibretti l’azienda ha appena saldato gli stipendi arretrati di gennaio e febbraio, nei comuni di Monteflavio, Moricone e Palombara Sabina i lavoratori e le lavoratrici fanno ancora i conti con il reiterato vizio dell’azienda di corrispondere in ritardo gli stipendi maturati”. Lo hanno detto in una nota congiunta Alberto Paolucci, Segretario della Uil di Rieti e della Sabina romana, e Pierluigi Giacomelli, della Uil Trasporti Rieti e Sabina romana.
Poi hanno continuato: “A Fara in Sabina Avr ha rispettato, anche se in notevole ritardo, gli impegni che aveva sottoscritto durante la riunione con il Prefetto di Rieti. Niente di più. A Monteflavio, Moricone e Palombara, reitera invece un comportamento inadempiente che mette in difficoltà chi di stipendio vive. Mancano infatti pochi giorni ad aprile e i lavoratori aspettano ancora le mensilità di febbraio e marzo”.
Per proseguire: “Se passa il concetto che il lavoro si paga come se fosse un favore, un regalo, un privilegio che il gruppo Avr elargisce ai suoi dipendenti, allora siamo alla frutta. Se deve intervenire un Prefetto per far rispettare le regole, se poi aggiungiamo che l’azienda è anche in ritardo dallo scorso luglio scorso nella distribuzione dei buoni pasto e che crea notevoli difficoltà a chi chiede la cessione del quinto dello stipendio, appare fin troppo che questa situazione va cambiata radicalmente”.
I Segretari hanno concluso: “E’ arrivato il momento che il sindaco di Fara in Sabina e gli altri dei Comuni interessati si sveglino dal torpore primaverile e diano un segnale degno di questo nome gli strumenti ci sono tutti, serve un po’ di coraggio per utilizzarli. La Uil consiglia loro di seguire l’esempio del Comune di Montelibretti, che ha deciso di pagare in solido i lavoratori e le lavoratrici di Avr. E poi i primi cittadini si attivino per trovare un’altra azienda che sia in grado di rispettare chi lavora, pagando a scadenze fisse, come previsto dai contratti di lavoro, senza scambiare il diritto con il favore”.
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