Fratelli d’Italia: “Conte fa l’elemosina ai comuni”

“Ieri sera abbiamo assistito all’ennesima conferenza stampa del Presidente del Consiglio con l’augurio che finalmente il Governo avesse compreso la necessità di operare un cambio di rotta per affrontare la crisi dell’emergenza Covid-19″: inizia così la nota del coordinamento provinciale di Fratelli d’Italia Rieti.

“Ci troviamo a constatare invece ancora una volta, l’insufficienza delle misure proposte da Conte, che ci appare più concentrato sulla tenuta del consenso che non sulle soluzioni da mettere in campo. Il Presidente ha incoronato i sindaci come sentinelle sui territori, salvo poi scaricargli la responsabilità di far fronte ai timori dei cittadini e delle imprese e alla loro disperazione, lasciandoli a nuotare in un mare disordinato di ordinanze, decreti e circolari, con il compito ulteriore di gestire la prossima emergenza alimentare con pochi spicci. I 4,4 miliardi annunciati infatti, altro non sono che l’anticipazione di parte dei trasferimenti che sarebbero arrivati a maggio ai comuni attraverso la liquidazione del 66% del FSC, di certo utile, ma dobbiamo specificare che stiamo parlando di risorse già in bilancio e che peraltro provengono da altri comuni. Quanto allo stanziamento straordinario di 400 milioni di euro per i buoni spesa per gli indigenti sono appena sufficienti a coprire le spese già sostenute dai comuni sinora per l’emergenza. La misura, se da un lato può dare una mano nei piccoli comuni, dall’altro è assolutamente insufficiente nelle città più grandi, che con tutta probabilità riusciranno a realizzare di più con un attento lavoro della rete solidale coinvolgendo, associazioni, volontari e imprese come sta avvenendo a Rieti sin da inizio emergenza”.

“Cosa fare? – continua FdI – Non serve spostare le responsabilità, ma mettere in campo misure che facciamo ripartire, seppur in forma limitata il sistema economico e garantiscano ai cittadini la possibilità di superare questo periodo di emergenza, agli enti di continuare a garantire i servizi e alle imprese la possibilità di ripartire. Istituire subito un reddito di emergenza, attingendo alle risorse stanziate dal reddito di cittadinanza, per tutti i cittadini che non possono accedere alla cassa-integrazione in deroga. Rilanciare le attività produttive, quelle che possono operare in regime di sicurezza, abbattendo burocrazia e riducendo tasse sul lavoro e sulle imprese, generando un’occupazione sana in settori essenziali e una condizione di reale competitività delle nostre merci e dei nostri servizi. Sospendere i tributi locali immaginandone la restituzione spalmata nelle prossime annualità e garantire la liquidità agli enti locali con linee di credito straordinarie per compensare le mancate entrate. Strutturare un piano ammodernamento reale del Paese, facendo partire tutti i cantieri strategici già finanziati, abbattendo radicalmente i tempi delle procedure di autorizzazione e realizzando le opere infrastrutturali necessarie allo sviluppo futuro. Ridurre la burocrazia, i tempi, le modalità e le procedure di affidamenti e concorsi”.

“Questo è quello che chiediamo al Governo, che continua a fare piccoli passi, senza però affrontare veramente il problema. Ci auguriamo che nei prossimi giorni il Governo cambi approccio strutturando misure che possano garantire agli italiani di superare l’emergenza e rialzare velocemente la testa quando sarà finita. Nel frattempo la solidarietà e il cuore delle migliaia di volontari, di personale del servizio sanitario e dei servizi essenziali restano ancora una volta la grande forza di questo popolo, e ad oggi l’unica vera ricetta per superare l’emergenza” conclude il coordinamento provinciale FdI.

Foto: RietiLife ©

 

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