Il Sindaco di Rieti, Antonio Cicchetti, e il Vicesindaco di Rieti, Daniele Sinibaldi, in relazione alle ricadute economiche dell’emergenza epidemiologica in corso sono intervenuti con una nota.
“Ad oggi, nei vari decreti emanati dal Governo riguardanti l’emergenza Coronavirus, non è prevista alcuna sospensione per i tributi comunali in scadenza, al netto della sospensione dell’attività di accertamento e della riscossione coattiva così come riportato dall’art. 68 del DL 18/2020, generando peraltro incertezze diffuse sul contenzioso tributario – dicono Sinibaldi e Cicchetti – Il pericolo è il vero e proprio collasso delle uniche istituzioni di prossimità, i Comuni, che sono insieme alle Regioni gli attori protagonisti dell’emergenza. Mentre le Regioni sono travolte dal lavoro incessante sul sistema sanitario, tra reperimento dei dispositivi di protezione e prevenzione, tamponi, mascherine, riorganizzazione degli ospedali e reclutamento del personale, i Sindaci hanno il difficile compito della gestione coordinata con le ASL dei protocolli sanitari, della programmazione del sistema di welfare e della tenuta del tessuto socio-economico locale. Il blocco inevitabile delle entrate dei Comuni cresce di pari passo alle necessarie restrizioni per il contenimento del contagio del virus. La paralisi economica, infatti, ci lascia immaginare l’impossibilità reale della riscossione di Imu, Tari, Tosap, Tassa di Soggiorno e degli altri tributi minori. Uno scenario che si accompagna al dramma che inizia già a manifestarsi per alcune fasce di popolazione che necessitano di aiuti immediati, anche solo per i beni di prima necessità, a partire dalla spesa quotidiana. La situazione, da questo punto di vista, inizia ad essere seriamente complicata e pericolosa per il Paese. E’ fondamentale che il Governo preveda la sospensione immediata degli obblighi fiscali anche per i tributi locali ed è altrettanto necessaria la contestuale soluzione al problema di liquidità degli Enti locali derivante dalle mancate entrate, anche per far fronte alle spese straordinarie di gestione dell’emergenza. Una delle ipotesi potrebbe essere l’estensione a tutto campo delle anticipazioni di liquidità da parte di Cassa Depositi e Prestiti”.
E ancora: “Ciò permetterebbe ai Comuni come il nostro, che immediatamente hanno attivato una rete di volontari e di servizi finalizzati anche a sostenere i bisogni alimentari e di prima necessità delle persone in difficoltà, di continuare a sostenere e affiancare la popolazione. Del resto, come tutti sanno, i Comuni sono l’Istituzione in prima linea e, insieme a imprese, lavoratori e alle persone più fragili, non possono essere lasciati soli ed hanno bisogno immediato di iniziative forti e risolute del Governo” concludono Cicchetti e Sinibaldi.
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