Genitori separati dai figli? Case lontane o addirittura non nello stesso Comune? Aumenta il malessere di tutte quelle mamme e quei papà che continuano a domandarsi: ‘Per legge posso o non posso vedere e andare a prendere i miei figli?’. Chiarisce la questione Cristina Ceci, avvocata e giudice onoraria di pace a Milano, che con l’entrata in vigore nel nuovo decreto, emanato ieri dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ritiene che ai genitori non collocatari “sarà permesso di spostarsi per andare a prendere o a riportare i propri figli”.
Nel testo, infatti, e’ previsto che “il Governo, le Regioni e i presidenti delle Regioni, possano adottare, per un periodo predeterminato, dei provvedimenti che possano limitare la circolazione delle persone”, procedendo anche alla “limitazione della possibilità di allontanarsi dalla propria residenza, domicilio o dimora”. Tuttavia ci sono delle eccezioni.
A tornare, dunque, è il “tema dei genitori non collocatari che sono costretti a spostarsi – o all’interno dello stesso comune o tra comuni diversi – per andare a prelevare e riportare i propri figli. Il tutto nell’esercizio del loro diritto di frequentazione. Diritto di frequentazione che- ricorda- ha la sua base in un provvedimento giudiziario”. Tra le eccezioni, infatti, “alle esigenze lavorative, le situazioni di necessità o urgenza e, i motivi di salute”, col decreto 19 si aggiungono “altre specifiche ragioni. Ebbene- riflette Ceci- le ‘altre specifiche ragioni’ sono certamente dei provvedimenti che devono essere eseguiti”. Queste ragioni saranno “determinate dall’esigenza di un genitore che non è collocatario dei propri figli, di poter spostarsi per andare a prendere o riportare i propri figli- conclude- Questa è a mio parere la lettura che va fatta del decreto”. Lo riporta l’agenzia Dire.
Foto: RietiLife ©