“E dopo la tempesta torna il sole, adesso più caldo che mai. Dopo la disastrosa giornata di lunedì 9 marzo dove, nonostante un enorme dispiegamento di forze dell’ordine, si è concesso a circa 300 detenuti aperti, per il fallimentare regime della sorveglianza dinamica, di devastare la struttura penitenziaria reatina la polizia penitenziaria di Rieti si è riappropriata dell’intero istituto con tenacia, caparbietà, professionalità e soprattutto spirito di abnegazione e senso del dovere”: lo scrive Alberto Giancamilli, segretario provinciale Unione Sindacati Polizia Penitenziaria.
“I detenuti, fomentati dalla possibilità di poter ottenere un indulto o addirittura un’amnistia, vista la gravissima epidemia del Covid-19, prendendo come pretesto la sospensione dei colloqui con i propri familiari, hanno pensato bene di mettere in atto una protesta che gli è subito sfuggita di mano e dopo aver sfondato i cancelli di sbarramento si sono impossessati dell’infermeria e del deposito dei medicinali saccheggiando tutte le scorte di farmaci, psicofarmaci e metadone, incendiando e devastando tutta la struttura che in questo momento versa in condizioni preoccupanti. Era da tempo che l’Unione Sindacati Polizia Penitenziaria), come del resto tutte le altre sigle sindacali, lamentava l’inadeguatezza della così detta ‘sorveglianza dinamica’. Finita la rivolta ci troviamo però a fare la conta dei danni: tanti, anzi tantissimi e soprattutto a dover evidenziare come il personale deve assicurare, adesso più che mai, il servizio in ambienti a dir poco insalubri e dichiarati inagibili, ma si stringono i denti in attesa di sistemare il tutto” aggiunge Giancamilli.
“La situazione è rientrata nella quasi normalità, solo grazie all’impegno del personale tutto, a partire dal direttore, dal comandante, dal vice sempre presenti in prima linea con noi. Per giorni è stata garantita la presenza costante dell’intero personale rinunciando a ferie e riposi per ripristinare l’ordine e di ritornare ad essere i gestori della sicurezza nell’istituto penitenziario cittadino. Ad oggi è stato sgomberato un piano e trasferiti tutti i detenuti ai piani superiori per poter subito iniziare i lavori di ristrutturazione rimanendo esigenza primaria dell’Uspp, e di tutto il personale operante ormai stremato, il trasferimento di tutti i detenuti coinvolti nella sommossa. Pertanto si chiede un intervento urgente da parte del Dap affinché acceleri le operazioni di allontanamento dei ristretti responsabili visto che a quasi una settimana è ancora tutto fermo ai soli 10 trasferiti” dice Giancamilli.
“Un grazie a tutte le altre forze dell’ordine intervenute a supporto, ma soprattutto un grazie va a tutta l’area sanitaria che in condizioni proibitive e di rischio altissimo ha fatto sì che oggi si parli di soli 3 morti a fronte delle almeno 40-50 persone salvate da una situazione disperata, aggravata da una assunzione di dosi incontrollate di farmaci e metadone che li ha portati all’overdose. Per chiudere cito una frase presa dai social: ‘Non saprei definire che cosaè la forza ma sicuramente ho capito che ti permette di rimettere a posto ogni cosa’” ha concluso Giancamilli.
Foto: RietiLife ©