“Fateli rimanere a casa! Per favore, soprattutto per il loro bene”. La richiesta di collaborazione arriva da diversi impiegati e direttori di uffici pubblici e privati aperti al pubblico, riguardo alla presenza di anziani che spesso continuano a tenere gli stessi comportamenti nonostante negli uffici venga applicato un protocollo molto rigido. Le misure restrittive contenute nel decreto della presidenza del Consiglio dei Ministri parlano chiaro: evitare gli assembramenti di persone, non solo giovani, sia al chiuso che all’aperto tanto che è stato limitato l’orario di apertura di pub, locali e ristoranti cui, da ieri, si è aggiunta l’ordinanza regionale di chiusura di centri estetici e di tatuaggi, parrucchieri e terme. Ma, soprattutto al mattino, ci sono luoghi in cui persone anziane, senza la reale percezione di quello che sta accadendo. Spostarsi da un ufficio all’altro è solo pericoloso, soprattutto per loro. Quella degli over 70 è una categoria inconsapevole e fatalista con le sue abitudini giornaliere difficili da cambiare e tanto tempo a disposizione oltre a, spesso, situazioni di solitudine. Ed ecco allora l’invito da parte di chi opera nel pubblico e nel privato, a chi ha un anziano in famiglia: “per favore, lo faccia restare a casa. Possiamo far entrare a gruppi e monitorare ma se tossiscono,toccano,chiacchierano, ti toccano, si offendono se glielo fai notare ed invece la categoria più a rischio sono proprio loro”.
Ed è vero purtroppo che sono tanti gli anziani rimasti soli a recarsi giornalmente in uffici, farmacie e supermercati. Anche banche e Poste non possono chiudere totalmente e in questi luoghi entra in ballo “il senso di responsabilità soprattutto di figli e nipoti che devono fare capire ai loro cari quale sia il comportamento da seguire”. Ma per chi è rimasto solo non è facile, perché non ha nessuno con cui parlare.
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