“Come ogni anno la Regione Lazio diffonde i dati relativi all’attività di prevenzione del randagismo ed anche quest’anno la Asl veterinaria di Rieti con il supporto della nostra Associazione Adozioni del cuore Rieti, ha ottenuto risultati importanti”: lo scrive Adozioni del Cuore.
“Al primo gennaio 2019 erano presenti al canile sanitario di Rieti ‘Silvia Rosati’ 102 cani, il numero totale di cani entrati nel 2019 è 386, 4 i cuccioli nati all’interno del canile.
Il numero di cani restituiti ai legittimi proprietari è 14, i cani deceduti 17 (di cui 14 cuccioli), i cani adottati 328 e infine, dato che ci riempie di orgoglio e per cui è iniziato tutto questo, i cani trasferiti in canili rifugio fuori regione è zero. Importante anche il dato relativo alla sterilizzazione dei gatti: il numero delle colonie feline registrate è 635 ed il numero di gatti censiti appartenenti alle colonie è 1905, di cui sterilizzati circa 1000″ dice Adozioni del Cuore.
“I numeri riportati non sono semplici trascrizioni di dati fuoriusciti da un database della Asl veterinaria, ma rappresentano un intenso, appassionato e costante lavoro in sinergia totale tra noi volontari e il dott. Ottavio Orlandi, diventato per noi nel corso degli anni un punto di riferimento importante e fondamentale, un professionista ineccepibile e un uomo dal grande cuore che si rende disponibile 24 ore su 24, giorni festivi e fine settimana, che è pronto al confronto con gli adottanti, a rassicurarli al momento dell’adozione e soprattutto ci mette anima e corpo per salvare ogni volta un cane malato, mentre per altri la morte di un cane all’interno di una struttura sanitaria ‘ci può anche stare…’. Il Dott. Orlandi è stato il primo a credere nell’assurdità del trasferimento dei cani fuori regione: farli stare nella nostra struttura 60 giorni, occuparsi dell’aspetto sanitario, curarli e lasciarne a noi il recupero fisico e psicologico, per poi doverli di nuovo mettere davanti ad un ulteriore cambiamento, è ingiusto oltreché dannoso per il cane” dice Adozioni del Cuore.
“I cani accalappiati sul territorio sono, infatti, spesso malandati e feriti nell’animo e nella psiche; noi non siamo educatori cinofili qualificati, ma il nostro amore giornaliero e incondizionato ha risollevato i nostri amici a 4 zampe facendoli sentire un po a casa e un po meno soli. Il nostro unico obiettivo è quello di trovare adozione a tutti i cani ospiti e quelli che in futuro entreranno, sia per un discorso etico perché un cane che vive in famiglia è sicuramente più felice e sereno, sia per un discorso economico perché un cane in famiglia non pesa più sulle casse comunali e dunque sulle spalle dei cittadini. Basti pensare che la cifra media giornaliera per un cane in canile oscilla tra i 3 e i 4 euro, nel solo 2019 sono entrati al canile sanitario circa 200 cani provenienti dal comune di Rieti: immaginiamo 3,5 euro giornalieri per 200 cani (700 euro al giorno) moltiplicato per 31 giorni sono 21.700 mensili che diventano 260.400 euro annui” continua Adozioni del Cuore.
“Il nostro prossimo obiettivo è quello di veder nascere anche nella nostra città una struttura sanitaria e un rifugio comunale che possa accogliere e dare dignità a tutte le anime a 4 zampe presenti sul nostro territorio, considerando il fatto che ogni provincia che abbia un numero di abitanti superiore a 20.000, debba avere il proprio canile comunale (legge regionale del 21 ottobre 1997 N°34), con area cuccioli adeguata, personale qualificato e libero accesso ai volontari con possibilità di dedicarsi serenamente al benessere e alle adozioni dei cani ospiti” conclude Adozioni del Cuore.
Foto: RietiLife ©