“La convocazione del consiglio di amministrazione prevista per il prossimo 9 marzo nel corso della quale si deciderà la data di convocazione dell’assemblea straordinaria dei soci di Sogea spa, per l’eventuale approvazione del bilancio consuntivo 2018 e 2019 e la messa in liquidazione della partecipata comunale, ripropone con forza il tema dei rapporti economici dare/avere tra i soci che continuano a risultare di difficile lettura e comprensione”: lo scrive il consigliere comunale Andrea Sebastiani (Gruppo Misto).
“Persiste, a sua volta, all’interno del bilancio di Sogea un disallineamento del rapporto debito/credito tra Sogea stessa e Aps su cui necessita con urgenza fare chiarezza soprattutto in relazione ai rimborsi dovuti da quest’ultima a Sogea per attività svolte in nome e per conto di Aps fino ad aprile 2018 (circa € 640.000,00). Va ad aggiungersi a tale situazione l’effettiva capacità di riscossione per tutti quei crediti caduti in prescrizione, che continuano ad essere iscritti in bilancio con assai probabile ipotesi di non poter essere effettivamente riscossi, con grave rischio per la procedura di liquidazione che verrà avviata. Ovvero delle richieste di pagamento di conguagli per gli anni 2016 e 2017 inviati all’utenza, anche attraverso diffide legali, con l’applicazione di tariffe mai approvate e pubblicate dall’Autorità (ARERA)” dice Sebastiani.
“Per tali motivi ho inviato nei giorni scorsi una dettagliata interrogazione al Presidente del Cda di Sogea (prot. n° 9660 del 21/02/2020) per il tramite del Sindaco Cicchetti così come previsti dagli art. 56 e seguenti del vigente regolamento comunale che disciplina il diritto di informazione dei consiglieri comunali nei confronti delle società partecipate dell’Ente. Ho chiesto al Sindaco che preliminarmente faccia chiarezza sull’effettiva debenza di bollette che continuano ad essere recapitate a cittadini ed imprese applicando tariffe la cui approvazione non è mai stata deliberata e pubblicata dall’Autorità di Regolazione per l’Energia, le Reti e l’Ambiente facendo pervenire richieste di pagamento non dovute e che, qualora venissero pagate o lo siano state già, potrebbero essere oggetto di legittime domande di restituzione da parte dell’utenza una volta acclarato che Sogea non dovesse avere titolo alla riscossione.
Spinoso capitolo riguarda la mancata fatturazione negli anni passati (2007-2012) della fornitura dell’acqua all’ingrosso da parte della Regione Lazio per un importo assai consistente di circa un milione e duecentomila euro con conseguente danno erariale per le casse comunali. Il Comune di Rieti non ha mai provveduto formalmente ad emettere fattura per il relativo importo nei confronti di Sogea e, qualora la Regione ne chiedesse il pagamento, le casse comunali ne risentirebbero pesantemente.
Infine la delicata vicenda della fatturazione dell’anticipazione di oltre tre milioni di euro fatta dalla Cassa Conguagli (CSEA) nei confronti dei cittadini residenti all’interno delle aree del sisma 2016. Con quale personale Sogea si appresterà a svolgere un’attività cosi complessa non avendo più dipendenti e collaboratori al proprio interno transitati ad Aps dall’aprile 2018? Vi provvederà Aps in nome e per conto di Sogea? L’unica certezza su cui non si possono nutrire dubbi è che Sogea, e per essa i due soci (Comune e Acea), continua a sostenere da quasi due anni solo costi, peraltro considerevoli, relativi all’indennità dei membri del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale per oltre 40 mila euro l’anno” conclude Sebastiani.
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